La formazione del nuovo governo serbo è in ritardo, quali partiti lo comporranno, oltre all’SNS e ai rappresentanti delle minoranze nazionali, e che tipo di politica condurrà?
Le domande sono tante e per ora c’è solo una certezza: Aleksandar Vučić decide tutto.
Il termine ufficiale di 90 giorni (per la formazione del nuovo governo) è scattato il 1° agosto e, a giudicare dall’esperienza passata, la decisione finale sui membri del nuovo governo sarà presa all’ultimo momento, considerando che Vučić ha già spostato tale termine alla fine di questo mese.
Soddisfare diversi interessi
Il giornalista Nedim Sejdinović commenta per DW il processo di formazione del nuovo governo: “Il processo è complicato in ogni caso, perché Vučić sta cercando di soddisfare vari interessi – dai fattori internazionali ai gruppi di interesse interni – e quindi il processo è rallentato semplicemente perché è così quando solo una persona ha l’ultima parola, ma anche a causa della complessa situazione internazionale e interna”.
Non è del tutto certo che l’intero processo sarà completato entro la fine di agosto, aggiunge Sejdinović, perché la tattica dell’SNS è quella di guadagnare tempo. “Penso che la velocità di formazione del governo possa essere influenzata solo da una seria pressione esterna, ma almeno per ora sembra che Vučić non stia reagendo a tale pressione…”.
D’altra parte, il capo del CeSID, Bojan Klačar, afferma di non trovare alcuna ragione valida per ritardare in modo significativo la formazione del nuovo governo serbo: “La mia valutazione è che SNS non ha troppe ragioni per prolungare la formazione del governo… È chiaro che la guerra in Ucraina purtroppo non finirà presto, quindi mi sembra che questo motivo non abbia molto senso al momento”.
Klačar osserva inoltre che i ritardi nella formazione del nuovo governo sono una prassi dal 2016. “La differenza oggi è che la formazione del potere esecutivo è prolungata a causa del prolungamento del ciclo elettorale. In ogni caso, non vedo alcuna ragione politica per ritardare la formazione del nuovo governo e penso addirittura che l’SNS abbia più motivi per accelerare il processo”, aggiunge.
Per quanto riguarda il posto di primo ministro, l’attuale premier Ana Brnabić rimane il candidato favorito, mentre Marko Đurić, attuale ambasciatore della Serbia negli Stati Uniti, è una delle possibili soluzioni. La spiegazione è che è riuscito a organizzare un breve incontro con Joseph Biden e che questo potrebbe essere un segnale per rafforzare i legami con Washington, ma i nostri interlocutori ritengono che Đurić sia ambasciatore negli Stati Uniti da poco tempo e che la sua influenza sulle relazioni serbo-americane non sia così grande.
“È ovvio che Ana Brnabić ha dimostrato di essere collaborativa. È pronta a realizzare tutto ciò che il capo dice”, sottolinea Nedim Sejdinović.
Bojan Klačar richiama l’attenzione sul fatto che “Ana Brnabić ha già una notevole esperienza politica e gode della fiducia di Vučić”. “D’altra parte, sembra che sperimentare nuovi nomi in questo momento sarebbe meno utile per il partito al governo, tenendo conto di tutte le sfide che la Serbia sta affrontando”, conclude Klačar.
(Deutsche Welle, 12.08.2022)
https://www.dw.com/sr/nova-vlada-srbije-iznena%C4%91enja-na-pomolu/a-62785162
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