I rappresentanti della società civile impegnati sul problema dei richiedenti asilo, Vladan Petronijevic e Nikola Kovacevic sono concordi nel ritenere che il muro alla confine con l’Ungheria non impedirà l’ondata dei migranti.
“L’Ungheria non riuscirà a risolvere questo problema alzando i muri. I migranti troveranno un altro modo di attraversare la frontiera e raggiungere la destinazione desiderata. La costruzione di questo muro sarebbe una grande catastrofe. Molti profughi di guerra, provenienti dalla Siria o dall’Iraq attraversano questa frontiera. Impedire queste persone di raggiungere i paesi dove potrebbero trovare asilo è terribile”, ha detto Kovacevic.
Petronijevic non crede che la costruzione della barriera possa essere messa in pratica nell’Europa nel 21 secolo. Comunque, ha detto che si dovrebbe aspettare la seduta dei governi dei due paesi, Serbia e Ungheria, per sentire ulteriori chiarimenti.
“Questo muro potrebbe avere un effetto a breve termine, i migranti potrebbero dirigersi altrove, al confine con Romania o Croazia. Come negli altri paesi dove esistono queste barriere, si trovano altri modi per attraversarli, si scavano i tunnel, ci sono molti trafficanti di esseri umani…”, ha indicato Petronijevic.
Kovacevic e Petronijevic ritengono che quest’atto ungherese creerà molti problemi alla Serbia.”Per noi sarà molto difficile. La Serbia ha molte difficoltà ad affrontare nel suo complesso il problema dei migranti. Sempre quando si avvicina l’inverno c’è il problema di provvedere per queste persone. Capita che queste persone restano senza aiuto umanitario”, ha detto Petronijevic.
“Noi abbiamo già un problema riguardo cosa fare con queste persone. C’è un gran numero di persone che dormono all’aperto, se si alzasse questo muro, tali persone resterebbero in Serbia. Noi non siamo preparati, in particolare per l’inverno e nel caso si costruisse questo muro. Non esiste nessuna politica per l’immigrazione, per proteggere queste persone, per offrirgli rigugio, dargli da mangiare”, ha indicato Kovacevic.
Alla fine dell’intervista per la televisione B92, questi due rappresentanti del settore civile hanno concluso che la Serbia dovrebbe creare un piano per l’immigrazione per poter richiedere i fondi per progetti destinati a coloro che attraversano la Serbia sulla loro strada verso l’Europa. Loro ritengono che questa è un’opportunità per iniziare il dialogo e trovare la miglior soluzione possibile.
(B92, 19.06.2015.)
E vero che non risolveranno il problema dei profughi ma , qualcosa tentano di fare .Non sono passivi come il nostro governo che barcolla nel buio