Il Kosovo cita in giudizio la Serbia per genocidio

I leader del Kosovo hanno promesso di chiedere giustizia presso la Corte internazionale di giustizia (ICJ) sugli albanesi uccisi dai serbi durante la guerra del ’98-’99.

“Il nuovo governo del Primo Ministro Albin Kurti ha promesso di intentare una causa per genocidio nei confronti dello Stato serbo; questo deve accadere per prima cosa, poi dovremmo essere pronti a tutelare i nostri diritti durante ogni fase, a partire dal dialogo con la Serbia e durante tutte le altre fasi della costruzione dello Stato”, ha detto il presidente facente funzione e presidente dell’Assemblea del Kosovo, Glauk Konjufca.

Secondo le sue parole il Kosovo e la sua gente soffrono ancora il dolore di “tre ferite aperte”: i massacri subiti, le persone scomparse e la giustizia che non ha fatto ancora il suo corso.

Il Premier Albin Kurti ha promesso di dare la priorità alla questione dei crimini serbi in Kosovo e al destino delle oltre 1.600 persone scomparse. “La presentazione di una causa per genocidio contro la Serbia sarà un processo lungo, complesso e molto delicato, quindi ci vorrà tempo”, ha detto Rozafa Kelmendi, portavoce del governo kosovaro.

La Corte internazionale di giustizia ha stabilito che l’uccisione di circa 8.000 musulmani bosniaci a Srebrenica è stato un genocidio. Secondo l’ICJ la Serbia non ha impedito il massacro, anche se le autorità serbe hanno affermato che alla corte mancavano prove sufficienti per ritenere il Paese responsabile del genocidio.

Le autorità serbe devono ancora rispondere alla minaccia di questa causa da parte del Kosovo.

Priština planira da pokrene “tužbu za genocid protiv Srbije”

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