Il governo della Serbia ha deciso di ritirare la legge sull’espropriazione dalla procedura parlamentare, che era stata rinviata al parlamento per una nuova decisione dal Presidente della Serbia, Aleksandar Vučić.
Come affermato nella dichiarazione, il governo della Serbia effettuerà un’analisi “se sono necessarie modifiche alla legge sull’espropriazione e, se si stabilirà che la legge deve essere modificata, lo farà con un ampio dibattito pubblico che coinvolga i professionisti, le associazioni professionali, i rappresentanti dell’economia e della società civile”.
Nella stessa seduta, il governo ha proposto al parlamento emendamenti alla Legge sul Referendum e l’Iniziativa Popolare, articoli 7, 20, 43 e 44. Gli articoli citati si riferiscono alla certificazione delle firme, ai rappresentanti del proponente autorizzato al referendum e al termine per la nuova indizione di un referendum.
La proposta del governo abolisce la tassa per la verifica delle firme e consente ai rappresentanti dei proponenti abilitati di far parte dell’organo per lo svolgimento del referendum. Inoltre, non sarà possibile indire un referendum sulla stessa questione nell’arco di quattro anni, e il parlamento serbo non potrà prendere una decisione diversa da quella confermata nel referendum nell’arco di quattro anni”, si legge nel comunicato.
Vlada povlači Zakon o eksproprijaciji i menja Zakon o referendumu
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