Diversi dipendenti dell’azienda “Elektroprivreda Srbije” affermano di subire pressioni dall’alto che gli “suggeriscono” di cambiare l’operatore via cavo nelle loro case, abbandonando la rete privata “SBB” per passare alla statale “MTS”. Un dipendente della stessa azienda ha pubblicato su vari social network una tabella dove si vedono elencati i nomi dei colleghi che hanno un contratto con altre compagnie.
Sebbene da “Elektroprivreda Srbije” abbiano annunciato di non condurre alcuna indagine sui dipendenti relativa ai cambiamenti dell’operatore via cavo, numerosi commenti sulla rete sono contradditori.
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Un altro utente racconta che sta accadendo la stessa cosa a Novi Sad, dove si consiglia ai dipendenti di rivolgersi all’operatore statale, rilevando che “il datore di lavoro è molto interessato ad aiutare la Telecom e i clienti”.
A coloro che passano dall’operatore privato via cavo “SBB” all’azienda statale “MTS” sono offerti molti vantaggi, tra cui un pacchetto per tutto l’anno al prezzo di un dinaro. La stessa procedura secondo alcuni sta succedendo anche nelle scuole pubbliche.
Nel mese di ottobre, i social network erano in fermento per il fatto che la “EPS”, ma anche l’intera amministrazione pubblica, fossero quasi state costrette a cambiare l’operatore via cavo nelle loro case. Tali informazioni provenivano da Novi Sad, Vrbas, Pancevo e altre città.
La rete “SBB” fa parte del gruppo United, all’interno del quale operano le televisioni “N1 e Nova.rs”.
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