Scorrendo i tabelloni delle qualificazioni di Champions un nome non noto potrà esservi balzato all’occhio cercando gli sfidanti dello Sporting Braga. Si tratta degli ungheresi di Serbia del Bačka Topola, club della Vojvodina capace di una irresistibile ascesa attraverso le categorie sportive, e con alle spalle addirittura…un governo!
Se seguite anche solo un po’ la politica estera, saprete che Viktor Orban guida l’Ungheria ormai dal 2010 e il suo partito ha vinto anche le elezioni dello scorso anno. Forse saprete anche che il disegno nazional-populista del premier magiaro contempla anche una forte espansione a livello calcistico, al punto di aver costruito un piccolo stadio-cattedrale nel paesino di Felcsut, dove Orban ha passato la sua infanzia, per la “Puskas Akademia”. Lo stadio – che si chiama Pancho Arena* – è il fratello minore della Puskas Arena di Budapest, capace di 65mila spettatori e teatro delle gare dell’ottima nazionale allenata dal nostro Marco Rossi. Ma il piano di propaganda politico-calcistico non si ferma all’Ungheria.
Gli ungheresi sono infatti minoranza etnica nei paesi confinanti, e Orban, così come Putin in Russia, è stato lesto a riconoscere la loro importanza. E quale modo migliore di dare loro visibilità se non il calcio? Sì, perché se non lo sapeste, ci sono una serie di club al di fuori dell’Ungheria che vengono direttamente foraggiati dal governo di Budapest, con una cifra cumulativa di circa 50 milioni l’anno. Quattro sono i principali. In Slovenia è il Nafta, in Slovacchia il Dunajska Streda, in Romania il Sepsi Gheorghe. Tutti club con supporto che canta spesso e volentieri in ungherese alle partite, attirandosi l’ira degli avversari. In Serbia, infine, si tratta del Bačka Topola – Topolya in magiaro – cittadina di 15mila abitanti, calcisticamente nota per essere la città natale di Dusan Tadic, che ha giocato per il club da giovanissimo. Qui, a differenza degli altri tre paesi, nessuna tensione, anzi il governo serbo gli ha fatto punti d’oro.
Pur essendo un piccolo club, negli anni ’80 il Backa Topola aveva passato una serie di stagioni in 2a serie yugoslava, all’epoca divisa tra l’est e l’ovest del paese. Dopo anni bui in cui il club ha rischiato di scomparire – partecipando tra il 2003 e il 2005 solo ai campionati giovanili – riparte e viene scelto nel 2013 per l’investimento ungherese, prendendo il nome di TSC. Seguono una serie di promozioni, che lo portano nel 2016 in serie B serba, campionato che nel 2019 la società vince con 7 punti sulla seconda. Da neopromosso, il club affonta la sua prima stagione in prima serie senza timori reverenziali. In quell’estate di Covid in cui le qualificazioni europee si disputano a porte chiuse in partita secca, il TSC Bačka Topola passa un turno in Conference contro il Petrocub Hincesti (2-0) e va vicino all’impresa contro la Steaua Bucarest, perdendo soltanto ai rigori.
A quel punto il progetto è ben avviato e resiste anche a un fatto drammatico come la morte dell’allenatore Zoltan Sabo per un attacco di cuore nel dicembre 2020. Nelle due stagioni seguenti arrivano un 5° e un 6° posto, a certificare lo status di squadra di medio-alta classifica. Davanti, si assiste all’esplosione di Nenad Lukić, che ne mette 18 nella stagione 2020/21 ed è passato alla Honved di Budapest nell’estate del 2021. A questo punto arriva anche lo stadio nuovo, un gioiellino da 4,500 posti con campo in erba vera, omologato UEFA e che porta il nome di TSC Arena.
Dal novembre 2021 li allena Zarko Lazetic, fratello di quel Nikola che ben ricordiamo in Italia con le maglie di Chievo, Como, Genoa e Torino. Tutto procede bene di per sé, ma è in quest’ultimo anno che arriva il grande risultato: in un’annata semplicemente orrenda del Partizan, è il Bačka Topola a chiudere 2° dietro un’imprendibile Stella Rossa che finisce imbattuta. Similmente, in coppa nazionale il club serbo-ungherese si arrende solo ai biancorossi di Belgrado in semifinale. Stavolta l’eroe della stagione è giovanissimo, si chiama Petar Ratkov, e segna 13 gol in campionato pur avendo solo 19 anni.
In questo calciomercato estivo se lo è già accaparrato per ben 5 milioni di € il Red Bull Salisburgo, dove ci ha messo solo 34’ a segnare all’Altach alla prima di campionato. A rimpiazzarlo è subito arrivato il 20enne Miloš Pantović dal Vozdovac, anche lui nel giro dell’under 21. Non pensate però a una rosa fatta solo da giovanissimi. Ci sono infatti in squadra parecchi elementi di esperienza come il terzino Cvetkovic (33) e il centrale Cvetinovic (35), con un passato al Grasshoppers, al Lens e addirittura agli Yokohama F. Marinos (!)
Viene infine spontaneo chiedersi: che chances hanno di passare il turno? Fermo restando che in qualsiasi caso li vedremo ai gironi di Europa League, lo Sporting Braga di Artur Jorge sembra essere di un altro livello. Dopo anni di cessioni assai remunerative, il club del Minho sembra intenzionato a tenersi stretti i suoi gioielli – che portano il nome di Ricardo Horta e Abel Ruiz – e tentare di qualificarsi ai gironi di Champions League. Si gioca stasera a Braga, e comunque mai dire mai. Il calcio riserva sempre delle sorprese inaspettate.
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