L’IFO, l’istituto di ricerca economica dell’Università di Monaco di Baviera, prevede per la Serbia una crescita nulla nel secondo trimestre, il dato più basso tra i 35 paesi europei oggetto della ricerca dopo il meno 0,2% di Cipro e seguito dallo 0,4% di incremento della vicina Croazia.
In Serbia la situazione economica è peggiore rispetto a gennaio, quando fu redatta la precedente ricerca che già definiva il quadro economico serbo insoddisfacente ma vedeva prospettive positive nei successivi sei mesi. L’IFO prevede per la Serbia un’inflazione al 5%, il dato peggiore nei paesi della regione, seguito dal 2,3% dell’Albania. L’inflazione più bassa si registra in Bosnia Erzegovina con appena lo 0,4%.
L’indice del clima economico globale, come calcolato dall’istituto tedesco, è cresciuto nel secondo trimestre del 2015 a 99,5 punti rispetto al precedente dato di 95,9. Nel secondo trimestre è migliorata la valutazione della situazione economica e la valutazioen sulle prospettive dei prossimi sei mesi.
L’IFo prevede una crescita globale nel 2015 del 2,3% ed evidenzia che il clima in Europa è migliorato, in particolare nella sua parte centrale e orientale, dove l’indice ha raggiunto 53,8 punti, comunque ben al di sotto del valore di lungo termine 88,1.
L’IFO prevede che la crescita accelleri in Europa fino a araggiungere l’1,7% su base annuale, mentre gli Stati Uniti registreranno una crescita del 2,7%. D’altra parte sono previste crescite economiche più contenute rispetto allo scorso anno per l’America Latina (+1,3%) e per l’Asia (+3,6%), mentre per Russia e Ucraina è prevista una profonda recessione.
L’economia mondiale beneficierà dei prezzi bassi del petrolio e delle politiche monetarie espansive di gran parte del mondo (Europa, Giappone e paesi emergenti). Sulla crescita economica dell’Europa inciderà il deprezzamento dell’euro sul dollaro, una più forte competitività dei prezzi che favorirà le esportazioni.
(Blic, 28.05.2015)