“I serbi lavorano per pagare le bollette”

Le spese fisse di una famiglia media richiedono ogni mese almeno 30.000 dinari. Dei 55.000 dinari complessivi che guadagnerebbe in media una famiglia serba, restano 25.000 dinari per mangiare e per tutte le altre spese.

Secondo gli ultimi dati statistici le bollette per i servizi comunali di base, l’elettricità, il telefono, oltre al carburante finiscono per “mangiare” il 34% del reddito medio disponibile delle famiglie serbe. I costi maggiori riguardano il riscaldamento, l’elettricità e la manutenzione delle abitazioni, che nel complesso richiedono il 21% del reddito. Seguono le spese per i trasporti che incidono per l’8% del reddito, mentre internet e la telefonia si prendono un altro 5%.

“Il riscaldamento, l’acquedotto, la manutenzione e tutte le altre voci della bolletta Infostan (NdT: l’addebito unificato per il consumo dei servici erogati dal comune) mi costano 8.000 dinari al mese”, spiega Milica Jovanovic di Belgrado, la quale vive in un appartamento di 50 metri quadrati. “Per l’elettricità spendo in media 3500 dinari al mese, più 500 dinari per l’abbonamento alla televisione. Per internet e i servizi via cavo spendo 2700 dinari al mese e poi devo pagare un telefono fisso e due mobili per un totale di altri 3000 dinari. Quasi 10.000 dinari se ne vanno per l’asilo nido per i figli”, conclude la Jovanovic.

Il cibo incide per circa il 40% del bilancio familiare, tuttavia tutti gli altri costi sopra descritti rendono difficile far quadrare il bilancio di una famiglia. Per chi ha aperto un mutuo o vive in affitto la situazione è ancora più difficile. “Possiamo dire che lavoriamo per pagare le bollette e potrei dire che ai tempi di oggi sono fortunati coloro che riescono a farlo regolarmente”, dichiara Petar Bogosavljevic, presidente del Movimento Consumatori, il quale afferma che solo il 30% dei cittadini serbi riesce a pagare tutto in tempo mentre il 70% ha difficoltà a far fronte ai bisogni primari.

Per le altre spese resta ben poco, dimostrano le ricerche. Così una famiglia media a fronte dell’aumento delle spese primarie può destinare all’istruzione solo 365 dinari al mese e 1167 dinari per bar e ristoranti. Restano in media poco più di 2000 dinari da destinare a vestiti e scarpe.

(B92, 22.10.2014)

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