I dubbi e le perplessità sulla scelta dei nuovi Ministri

Nel futuro governo della Serbia non ci sarà più della metà dei Ministri del precedente mandato di Ana Brnabić, anche se alcune poltrone saranno mantenute da coloro che non hanno mostrato “alcun risultato” nei dipartimenti da loro diretti. Alcuni, come Irena Vujović, rimarranno nelle stesse posizioni, mentre altri, come Tomislav Momirović, Nikola Selaković e Darija Kisić Tepavčević, saranno “responsabili” di nuovi Ministeri con i quali non hanno nulla a che vedere.

Sarebbe logico per esempio che non ci fosse posto per Irena Vujović nel nuovo governo, date le continue proteste delle organizzazioni ambientaliste negli ultimi tempi, con le quali lei non ha negoziato né trovato degli accordi. Nei momenti chiave, la patata bollente è passata al Presidente Aleksandar Vučić, o alla Premier Ana Brnabić, invece che a Vujovic. Sembra infatti che lei non abbia affrontato i potenziali pericoli della miniera Rio Tinto, né intrapreso alcuna iniziativa in merito all’inquinamento atmosferico in Serbia; ricordiamo che l’aria nelle città di tutta la Serbia era spesso nella zona rossa, mentre Belgrado è stata in diverse occasioni la capitale più inquinata del mondo.

Anche Tomislav Momirović, che è stato Ministro dell’edilizia, dei trasporti e delle infrastrutture nell’ultimo mandato, non si è fatto onore nel suo lavoro. Molti progetti sono stati ritardati, delle scadenze non sono state rispettate e lui è inoltre particolarmente noto per numerose gaffe. La più grande è stata sicuramente quando ha cercato di congratularsi con i cittadini per la Giornata internazionale della lotta al fascismo sui social network, affermando che “l’antisemitismo è radicato nelle fondamenta della Serbia”. Nel nuovo governo Vučić gli ha affidato il Ministero del Commercio Estero e Interno, e probabilmente solo lui sa perché.

Il ministro per tutte le occasioni è ovviamente Nikola Selaković, che nell’ultimo mandato non ha gestito molto bene il dipartimento degli Affari Esteri. Prima di allora, era stato Segretario Generale della Presidenza della Serbia e, poco prima, Ministro della Giustizia.

Anche la dott.ssa Darija Kisić Tepavčević ottiene un nuovo dipartimento. Ha attirato l’attenzione su di sé come epidemiologa e membro dello staff di crisi al tempo della pandemia, e poiché il governo era soddisfatto di come si è comportata in quella posizione, le è stata conferita la carica di Ministro del Lavoro. Nel nuovo governo, guiderà il dipartimento per la cura della famiglia e la demografia.

Dragan Popović, direttore del “Centar za praktičnu politiku”, ritiene che l’unico parametro per l’assegnazione dei Ministeri nel nuovo governo sia la fedeltà ad Aleksandar Vučić e che non ci siano indicazioni sul fatto che i Ministri siano stati valutati in base ai loro risultati. “Sarebbe inutile, perché lo Stato è così centralizzato, il sistema politico è così autoritario, che non importa cosa fanno i Ministri e quali decisioni prendono. Niente di tutto ciò può accadere senza l’approvazione di Aleksandar Vučić. Non c’è responsabilità individuale in un sistema autoritario”, afferma Popović.

Lui dice che nessuno dei Ministri è responsabile di nulla, perché nessuna delle decisioni è loro. “L’unica cosa che conta è la lealtà e le loro relazioni personali. Credo che il rapporto personale tra il Presidente e i Ministri sia stato in una certa misura decisivo”, conclude Popović.

Zašto su ovi ljudi ponovo postali ministri i šta ih je kvalifikovalo za Vladu Srbije

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