La nuova legge sul lavoro potrebbe escludere l’obbligo di firmare contratti collettivi, il che causerebbe un grave danno per i lavoratori, dichiarano i sindacati.
I rappresentanti dei sindacati, alla tavola rotonda sul negoziato collettivo in Serbia, hanno dichiarato che si impegneranno affinché vengano mantenuti i contratti collettivi, visto che quest’obbligo esiste in tutto il mondo. Il presidente dell’Unione sindacale UGS Nezavinost, Branislav Canak, ha detto che uno de più grandi risultati ottenuti dai sindacati sono i contratti collettivi e che senza negoziati collettivi e i conseguenti contratti, il sindacato diventa inutile. Stando alle sue parole, le voci sulla modifica della legge sul lavoro dicono che i contratti verranno pian piano, ma sicuramente, eliminati. Il presidente dell’Unione datori di lavoro, Nebojsa Atanackovic, ha dichiarato che lo Stato deve essere più responsabile nella difesa dei contratti collettivi. Egli ha detto che non è facile concludere un contratto collettivo che sia soddisfacente per tutti i datori di lavoro in tutti i settori economici, visto che ci sono grandi differenze tra nord e sud della Serbia; egli ha inoltre rifiutato l’idea sindacale di introdurre l’obbligo di firma di contratti collettivi, perché un contratto è tale quando soddisfa entrambe le parti contraenti. Oltre ad aver sottolineato che la maggior parte dei contratti collettivi riguarda i lavoratori del settore pubblico, i sindacati hanno mostrato i risultati di una ricerca che ha evidenziato come i lavoratori con contratti collettivi abbiano condizioni di lavoro molto migliori degli altri. Il problema maggiore, è stato sottolineato, è che l’esistenza di questi contratti non significhi la loro automatica e coerente applicazione. La ricerca ha mostrato che vengono maggiormente infrante le disposizioni sul calcolo e il pagamento degli stipendi, i diritti legati agli straordinari, il pagamento delle ferie non sfruttate e i rimborsi per i pasti, mentre vengono poco infrante le norme che riguardano il diritto alle ferie, i giorni liberi e le spese sostenute dal lavoratore in trasferta.
(Beta, 22.07.2013)