I dati statistici ufficiali mostrano chiaramente che, a causa degli effetti negativi dell’inflazione, in Serbia, dall’inizio dell’anno, c’è stato un vero e proprio calo delle vendite al dettaglio, che mostra un rapido indebolimento del potere d’acquisto dei consumatori.
I dati statistici mostrano che la vendita di beni al dettaglio nell’aprile di quest’anno è calata del 6,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Se si confrontano i primi quattro mesi del 2023 con lo stesso periodo dell’anno precedente, le vendite sono diminuite del 4,5%.
Le vendite di alimenti e bevande sono diminuite del 5,2% in termini reali, mentre le vendite di prodotti non alimentari sono diminuite del 4,9%. La vendita di carburante sembra essere la meno colpita dall’inflazione, che è diminuita del 2,8% in termini reali in quattro mesi rispetto allo stesso periodo del 2022.
Il presidente dell’Organizzazione nazionale dei consumatori della Serbia, Goran Papović, afferma che la ragione principale di questo calo del potere d’acquisto dei consumatori sono i prezzi irrealisticamente alti dei prodotti alimentari di base.
“Per compensare tutti i loro costi, i rivenditori hanno deciso di aumentare i prezzi dei prodotti alimentari di cui i consumatori hanno bisogno ogni giorno. Questo ha portato a un calo del potere d’acquisto dei cittadini e delle vendite al dettaglio”, afferma Papović.
Secondo Papović, non dobbiamo aspettarci che la situazione cambi finché, come dice lui, “i rivenditori non rinsaviranno” e smetteranno di aumentare i prezzi dei loro prodotti a un livello così irrealistico.
Anche l’economista Milan R. Kovačević concorda con la valutazione che il potere d’acquisto dei cittadini è diminuito in modo significativo e afferma che si tratta di una conseguenza logica dell’impatto dell’inflazione.
“Le autorità serbe hanno compiuto una serie di mosse sbagliate che, tra l’altro, hanno causato un’inflazione elevata che, a sua volta, ha portato a un calo delle vendite al dettaglio. Di fronte alla crisi economica e all’aumento dei prezzi, la gente è stata costretta a essere parsimoniosa, cioè a comprare molti meno prodotti di prima. La situazione è diventata così difficile che molti consumatori sono costretti a ridurre l’acquisto anche dei beni di prima necessità”, aggiunge Kovačević.
(Danas, 01.06.2023)
https://www.danas.rs/vesti/ekonomija/novi-podaci-gradjani-zbog-inflacije-poceli-da-jedu-manje/
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