I negoziati per l’apertura di una nuova fabbrica della società “Aptiv” a Zajecar (Serbia orientale) sono durati quasi un anno. Il governo serbo e la società britannica hanno firmato un protocollo d’intesa che implica l’apertura di uno stabilimento a Zajecar, il quale darà lavoro a circa 2.000 persone.
Alla fine tutto si è concluso con la firma di un memorandum d’intesa, e si prevede che all’inizio del prossimo anno inizieranno i lavori per l’apertura dell’impianto, che è un investimento “greenfield”, dato che viene costruito completamente dalle fondamenta al tetto.
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Quindi, dopo Leskovac e Novi Sad, la società britannica “Aptiv”, impegnata nella produzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche per veicoli, aprirà un’altra fabbrica in Serbia nella quale, secondo le informazioni finora disponibili, investirà quasi 20 milioni di euro.
Ufficiosamente la società britannica aprirà una struttura di 40.000 metri quadrati a Zajecar. Considerando la natura del lavoro, qui dovrebbero essere impiegati principalmente tecnici.
Inizialmente la “Aptiv” ha negoziato la costruzione di una nuova fabbrica all’ingresso di Zajecar da Bor, non lontano dalla fabbrica “Gorenje”, ma dopo un’analisi dettagliata si è comunque deciso di costruire la nuova fabbrica dalle fondamenta nella zona industriale sul “Zvezdanski put”.
Poiché la città sul Timok, che conta circa 6.000 disoccupati registrati presso il Servizio nazionale d’impiego, non ha abbastanza lavoratori qualificati, c’è la possibilità di assumere personale adeguato da tutte le città e i comuni dei dintorni.
La “Aptiv” ha già aperto uno stabilimento del valore di quasi 30 milioni di euro a Leskovac, che attualmente impiega circa 300 dipendenti, ma si prevede che intorno al 2020 vi saranno circa 2.000 lavoratori impiegati. Questa società britannica, con sede a Dublino in Irlanda, opera in 45 Paesi in tutto il mondo e impiega 147.000 lavoratori.
Aleksandar Vucic, Presidente della Serbia, aveva annunciato quest’anno durante la campagna “Il futuro della Serbia”, che il governo stava conducendo intensi negoziati con una grande azienda per aprire una fabbrica a Zajecar, la quale avrebbe impiegato 2.100 lavoratori. All’epoca non volle menzionare il nome dell’azienda poiché erano in corso trattative, ma ora si sa che intendeva proprio la “Aptiv”.
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