La Serbia non ha nessun prodotto protetto da un’indicazione geografica nell’UE. Davide Liberati: l’indicazione geografica nazionale finora hanno 44 brand.
Tra i 3.000 prodotti con un’indicazione geografica protetta nell’Unione europea non c’è ancora nessuno prodotto dalla Serbia. Questa situazione però, potrebbe cambiare in un vicino fututo, stima Davide Liberati, capo del progetto UE per la produzione biologica e la protezione dell’origine geografica.
Liberati crede fermamente che la Serbia abbia un grande potenziale per conseguire la categorizzazione UE, perché ha un grande potenziale di sviluppo e perché ha già 44 prodotti con un’indicazione geografica registrata a livello nazionale.
“Il mercato dell’UE rappresenta una grande opportunità di business per i produttori, ma bisogna aronizzare il sistema e le regole per la sicurezza alimentare”, ha affermato Liberati durante il seminario “Il territorio, la qualità, il cibo e la salute”, tenutosi in occasione della Settimana della cucina italiana in Serbia.
Entro la fine del progetto, ci si aspetta che almeno tre indicazioni geografiche serbe siano preparate per la registrazione a livello dell’UE. Sviluppando la produzione biologica e i prodotti di qualità in Serbia, gli agricoltori potranno vendere i loro prodotti nazionali nell’Unione europea, ma anche in tutto il mondo.
Come spiega Davide Liberate, la Serbia ha prodotti alimentari eccellenti e i vini hanno un tale potenziale che possono ottimamente competere con quelli sul mercato dell’Unione. L’ajvar serbo è uno dei gusti più originali mai provati in Serbia e sempre più produttori sono disposti a collaborare.
“Al fine di proteggere i prodotti di un paese, l’intero sistema deve funzionare correttamente, dal livello della legislazione, al sistema di controllo”, sottolinea Liberati e aggiunge che “al fine di migliorare la competitività dei prodotti agricoli, è importante investire nella qualità”.
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