La compagnia petrolifera greca Hellenic Petroleum ha deciso di non lasciare la Serbia, ma di dare avvio, piuttosto, alle operazioni di espansione nel paese, secondo quanto ha comunicato l’Amministratore delegato del gruppo Hellenic Petroleum, Grigoris Stergioulis.
Hellenic Petroleum è arrivata in Serbia 15 anni fa, quando ha aperto la sua prima stazione di benzina EKO.
“L’energia non è solo petrolio. E’ anche l’elettricità, gas e risorse energetiche rinnovabili. Quindi, nel tentativo di continuare a trasformarci, Hellenic si impegnerà nella produzione di energia elettrica e gas. Abbiamo abbastanza sole e vento, e il nostro piano è quello di iniziare ad investire in energia pulita. Abbiamo già ottenuto finanziamenti da parte della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, e abbiamo a disposizione la tecnologia necessaria”, spiega Stergioulis.
Hellenic Petroleum intende configurasi quale prima azienda del settore a diramarsi in altri segmenti di energia in Serbia. Non si tratta soltanto di un desiderio, quanto piuttosto di un piano che coinvolge anche la volontà dei governi dei paesi in cui l’azienda ha in programma di espandersi, confermato anche in seguito una conferenza sulla trasformazione, lo stoccaggio ed il mercato del petrolio nel Sud-Est Europa, tenutasi nell’arco di due giornate a Salonicco e organizzata dall’Istituto dell’Energia locale.
A proposito del grado di soddisfazione della società in relazione allo svolgimento delle sue operazioni in Serbia, e alla quantità di combustibile che la Grecia esporta, il Direttore della Hellenic Petroleum Serbia, Vuk Radovic, sostiene che c’è ancora margine, per Hellenic Petroleum, per migliorare la propria posizione nel marketing di settore.
“La Serbia ha bisogno di ulteriori 400.000 tonnellate di gasolio. L’Industria Petrolifera della Serbia (NIS) produce circa 1,1 milioni di tonnellate, mentre il mercato domestico ha bisogno di almeno 1,5 milioni. Nel contesto di questo scarto siamo in grado di intervenire, perché produciamo combustibile di qualità superiore europea. Nel momento in cui l’oleodotto Salonicco-Skopje diventerà operativo, i costi di trasporto del carburante in direzione della Serbia saranno inferiori, traducendosi in un vantaggio del quale beneficeranno gli utenti finali”, conclude Radovic.
Al momento, Hellenic possiede nel mercato serbo una quota pari al 7%.
(Politika, 08.04.2017)
http://www.politika.rs/sr/clanak/377983/Helenik-petroleum-ostaje-u-Srbiji
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