In un’intervista esclusiva con la RTS il commissario europeo Johannes Hahn ha dichiarato che la Serbia è sul giusto binario “Desidero vedere una Serbia che si rafforzi, capace di promuovere le sue imprese e il suo sviluppo economico”: Egli ha aggiunto che la Serbia è un paese sovrano che deciderà autonomamente i tempi dell’armonizzazione con la politica estera dell’Unione.
Il Commissario europeo per il vicinato e l’allargamento Johannes Hahn ha concluso la sua visita ufficiale in Serbia, la prima da quando è entrato in carica.
RTS: Lei ha detto che la Serbia può aprire alcuni capitoli negoziali nelle prossime settimane. Ci sono degli ostacoli?
“Siamo sulla buona strada. Ci siamo confrontati con i colleghi e amici del governo serbo e miglioreremo ma tutto dipende dalla “road map” che verrà definita e da quali saranno i prossimi passi”
RTS: E’ soddisfatto di quel che ha visto?
“Quello che abbiamo ascoltato è davvero promettente, tuttavia i nostri esperti devono controllare tutto da vicino e in ogni caso non ho dubbi che faremo passi in avanti”
RTS: Alcuni paesi Ue insistono affinché le trattative si aprano con le negoziazioni sul capitolo 35, che inerisce i rapporti con Pristina. Vi è consapevolezza che Belgrado non ha con chi dialogare perché a Pristina non c’è un governo?
“La situazione è chiara, il Kosovo al momento non ha un governo e ci si augura che possa averlo presto. Tuttavia esiste un accordo su quel che potrebbe essere fatto e vi sono molti punti che la Serbia può attuare autonomamente”
RTS: La Serbia deve progressivamente armonizzare la sua politica estera con quella dell’Unione. In un’intervista al quotidiano “Vecernje Novosti” lei ha detto che la Serbia è tenuta ad avere una poltiica coerente con la Ue su temi delicati come le sanzioni alla Russia. Dopo tali affermazioni non è stato tanto convinto?
“Non ho detto esattamente così. Dico sempre che l’armonizzazione della politica estera della Serbia con quella dell’Unione deve essere progressiva ma la velocità e l’intensità del processo vengono scelte dallo stesso paese candidato”
RTS: Brussels comprende la posizione di Belgrado, indirizzata verso l’Unione ma con forti legami economici con la Russia?
“Tutto comprendiamo, come anche che le relazioni economiche tra Serbia e Unione sono molto forti e che due terzi degli investimenti diretti esteri vengono da paesi Ue. Due terzi dell’import ed export serbo dipendono dai rapporti con paesi dell’Unione. Anche questi sono legami forti. Ma, ancora una volta, la Serbia è un paese sovrano che deciderà in autonomia la velocità del percorso di adesione. Negoziamo, ci sono sempre delle condizioni e se esse si rispettano ne siamo felici”.
RTS: Lei ha dichiarato che l’Unione invece che sule donazioni dovrebbe focalizzarsi sugli investimenti. Cosa significa in concreto per la Serbia?
“Mi piacerebbe cambiare approccio da “spendiamo i soldi” a “investiamo i soldi”. Noi investiamo nelle persone, nelle regioni, nei paesi e vl’obiettivo e vedere un ritorno. Non parlo solo in termini finanziari, ma in termini di miglioramento della prosperità, delle condizioni di vita”.
RTS: Queso implica che la Serbia dovrebbe rafforzare la sua economia prima di entrare in Unione europea?
“Voglio sostenere la Serbia nel suo rafforzarsi, a promuovere la sua economia e il suo sviluppo economico. Se assieme possiamo attrarre investitori esteri in Serbia per comprare fabbriche esistenti o per aprirne altre al fine di creare posti di lavoro, questo è l’approccio più sostenibile, che io sostengo”
RTS: I paesi dei Balcani occidentali devono collegarsi attraverso le infrastrutture, tra di essi e con l’Unione. Quali sono le prospettive dei progetti regionali, come l’autostrada Nis-Pristina, presentata qualche mese fa a Berlino?
“Questo, davvero, è un approccio valido. Sono grato a tale iniziativa nata a Berlino e che verrà ospitata a Vienna la prossima volta. Dobbiamo collegare i paesi, collegare le persone e creare condizioni di vita migliori, caapaci di portare a una pace duratura nella regione”.
RTS: Lei ha detto che con piacere presenzierà al prossimo incontro di calcio Albania-Serbia che si terrà il prossimo autunno. E’ passato abbastanza tempo per far calare la tensione?
“Più che abbastanza”
(RTS, 21.11.2014)