Circa 500 lavoratori vietnamiti, impegnati nella costruzione della fabbrica cinese di pneumatici “Linglong” a Zrenjanin, avrebbero iniziato uno sciopero per attirare l’attenzione del datore di lavoro sulle condizioni disumane in cui sono costretti a lavorare e vivere.
Come alcuni di loro hanno riferito, hanno deciso di iniziare uno sciopero a sostegno di un loro collega che sarebbe stato licenziato perché avrebbe parlato ai media delle pessime condizioni di vita a Zrenjanin. I lavoratori vietnamiti hanno affermato che la notizia ha raggiunto il loro Paese d’origine, e anche le loro famiglie hanno organizzato delle proteste.
Nella giornata di ieri, gli attivisti sono riusciti a prendere il dipendente che è stato licenziato a causa delle dichiarazioni rilasciate ai media e al quale in primo luogo l’amministrazione della fabbrica ha ritirato il passaporto, motivo per cui non può lasciare la Serbia. Gli attivisti sono andati a prenderlo in auto ma le guardie della sicurezza hanno circondato gli attivisti vietandogli di ripartire.
Altri lavoratori vietnamiti, usciti dalle baracche in cui vivono, hanno spinto via gli addetti alla sicurezza, trattenendoli fino a quando l’auto con il loro collega non è riuscita a ripartire, verso un avvocato e poi alla polizia per cercare di fargli riavere il passaporto. Intanto gli attivisti del Forum sociale di Zrenjanin sono riusciti a fornire altro aiuto ai lavoratori vietnamiti, principalmente donando abiti caldi e scarpe invernali, poiché la maggior parte di loro ha solo pantofole estive.
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