Gli investimenti cinesi dominano in Serbia quest’anno

Secondo i dati preliminari dalla bilancia dei pagamenti della Banca nazionale serba (NBS), durante i primi nove mesi del 2022, l’afflusso di investimenti diretti esteri (IDE) in Serbia è stato di 3,011 miliardi di euro, leggermente superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando furono investiti 3,002 miliardi.

“E’ importante sottolineare che dopo il temporaneo rallentamento dell’afflusso di investimenti diretti esteri (IDE) nei mesi di marzo e aprile, da maggio è proseguito il trend positivo del record dell’anno 2021. Tali andamenti confermano che il rallentamento dell’afflusso è stato temporaneo e causato dall’iniziale shock dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina”, fa sapere la NBS.

Anche durante quest’anno, secondo la NBS, gli investimenti esteri in Serbia sono stati produttivi e geograficamente diversificati, principalmente in società orientate all’esportazione. Nello specifico, secondo i dati pubblicati dalla NBS serba, dal 2010 al secondo trimestre del 2022, l’afflusso di investimenti diretti esteri dall’UE è stato pari a 19.204 miliardi di euro, dalla Cina (tra cui Hong Kong, Taiwan e Macao ) 3.281 miliardi, dalla Federazione Russa 2.473 miliardi e dagli Stati Uniti 733 milioni di euro.

L’anno scorso gli afflussi di IDE dall’UE sono stati pari a 1.762 miliardi di euro, dalla Cina (compresi Hong Kong, Taiwan e Macao) 630,4 milioni, dagli USA 105,6 milioni e dalla Federazione Russa 39,9 milioni di euro. I dati sugli afflussi di IDE per il 2022 per Paese, disponibili alla fine del secondo trimestre insieme a quelli della prima metà del 2022, vedono che i maggiori afflussi di investimenti esteri provengono dalla Cina per un importo di 491,5 milioni di euro, dall’UE per un importo di 401 milioni, dagli USA 56,7 milioni e dalla Federazione Russa 30,4 milioni di euro.

Bojan Stanić, vicedirettore del Settore per l’analisi strategica della Camera di Commercio (PKS), afferma che la Cina è emersa come il primo investitore e sta creando un trampolino di lancio per il futuro. La Cina ha un progetto, la “Nuova Via della Seta”, di natura globale e sta costruendo le infrastrutture per supportarlo. “Dato che la Serbia non è un membro dell’UE, e abbiamo accordi di libero scambio con l’UE e la Russia e una partnership strategica con la Cina, hanno iniziato a investire nelle città di Bor, Smederevo, Zrenjanin…Investirebbero anche in altri Paesi se avessero un approccio come qui da noi dove i contratti sono segretati, mentre in Europa la cosa è molto più regolamentata”, osserva Stanić.

Lui sottolinea che l’UE è ancora il principale investitore se si guarda agli ultimi tre anni, dato che circa il 56 per cento di tutti gli investimenti provengono da lì. “Gli Stati Uniti hanno investito poco qui, ma va tenuto presente che molti dei loro investimenti provengono dai Paesi Bassi perché la politica fiscale è più favorevole lì. Ad esempio, la NCR, che impiega diverse migliaia di lavoratori, è un’azienda americana, ma è registrata come olandese. Gli investimenti russi passano invece principalmente attraverso la NIS. Si è parlato dell’arrivo di una catena commerciale russa, ma al momento non c’è nulla. Per fare un confronto, le aziende russe impiegano qui 2.000 lavoratori mentre solo le aziende tedesche ne impiegano 40.000”, afferma Stanić.

U ovoj godini u Srbiji dominiraju kineske investicije

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