Il quotidiano Blic ha diffuso la notizia secondo cui il Fondo Monetario Internazionale ha invitato la Banca Nazionale di Serbia (NBS) ad adottare un atteggiamento più aggressivo nel trattare i crediti deteriorati (NPL).
Nel corso dell’attuazione dell’accordo stand-by con la Serbia, il FMI ha richiesto un’ulteriore riduzione del numero di crediti deteriorati. D’altra parte, gli esperti di economia avvertono che le banche in Serbia sono impegnate in una lotta spietata per conquistare il maggior numero di clienti possibile abbassando i loro criteri di approvazione per i prestiti: questo potrebbe provocare un aumento dei crediti deteriorati.
Secondo gli ultimi dati raccolti dalla Banca Nazionale della Serbia a fine agosto 2016, i crediti delle aziende hanno ricoperto una quota del 20% nel portafoglio complessivo del prestito, mentre quelli al dettaglio una quota del 10,8%. Per quanto riguarda questi ultimi, i prestiti indicizzati in franchi svizzeri sembrano costituire il problema più grande, in quanto la loro quota si aggira intorno all’8,4%.
I dati raccolti dall’Associazione delle banche serbe mostrano che l’11,2% dei mutuatari sono in ritardo nel pagamento dei loro prestiti. Proprietari di piccole imprese appaiono in cima alla lista con una quota del 15,7%, seguiti da aziende (13,2%). I beneficiari di mutui al dettaglio sono più regolari nel pagare i loro prestiti.
Secondo l’esperto di economia Ljubomir Madzar, le condizioni più permissive per l’ottenimento di prestiti sono caratterizzati da aspetti positivi e negativi: “l’aspetto positivo è costituito dal fatto che potrebbero contribuire al rilancio dell’economia, anche se questo può essere messo in dubbio. Quello che si verifica spesso è che si ha crescita economica nel giro di un anno o due, e successivamente, quando il denaro viene speso, la crescita diminuisce drasticamente. Il lato negativo è che il numero di mutuatari ammissibili è sempre più alto, il che incrementa automaticamente le probabilità di avere crediti deteriorati”.
Madzar aggiunge che i crediti deteriorati costituiscono una parte sostanziale dell’economia serba “allo sbando”: “lo Stato ha fallito nel portare a compimento uno dei compiti più urgenti, rappresentato dall’assicurare una disciplina finanziaria, spingendo i debitori a risolvere i loro obblighi finanziari in tempo e, nel caso in cui non ne fossero in grado, ad inviare la risoluzione del procedimento presso il tribunale al fine di garantire una rapida ed efficiente soluzione del debito”.
(Blic, 14.11.2016)
http://www.blic.rs/vesti/ekonomija/mmf-ima-novi-zahtev-za-srbiju/rk4q6f1
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