Fitch taglia il rating della Serbia

L’agenzia di rating internazionale Fitch ha rivalutato al ribasso le stime sulle obbligazioni in Valuta Locale e Valuta Estera a lungo termine per la Serbia (Issuer Default Ratings), portandole da BB- a B+, con outlook stabile.

Il rapporto prodotto da Fitch segue un periodo di osservazione annuale del 2013, rispetto al quale era atteso un miglioramento delle Finanze Pubbliche. Il progressivo deterioramento di queste però ha determinato questo peggioramento. Il rapporto presentato da Fitch ha sottolineato come l’attesa per i miglioramenti sulle finanze pubbliche seguiva la linea virtuosa che tra il 2012 e il 2013 aveva generato un complessivo miglioramento del giudizio sul Paese, a seguito della ristrutturazione e ricapitalizzazione di imprese e banche statali.

Il governo serbo mira a ridurre il disavanzo dell’amministrazione centrale da 1.6 punti percentuali del PIL nel 2014 e 1.9 punti percentuali nel 2015. Il raggiungimento di questi risultati sarà però controbilanciato dall’innalzamento dell’IVA e da una serie di aggravi fiscali sui salari pubblici e sulle pensioni. Inoltre le difficoltà di bilancio e la scarsa crescita del 2013 hanno inasprito ulteriormente il rapporto tra debito pubblico e sviluppo.

In tal senso, Fitch si aspetta che il debito pubblico serbo tenderà a raggiungere il 70% circa del PIL nel 2015, rispetto al 63% attuale. Un livello che ridurrà ulteriormente di spazi di manovrabilità fiscale. Nell’analisi sviluppata da Fitch emerge infine che le prospettive economiche di medio termine in Serbia rimangono relativamente deboli con una aspettativa di crescita media leggermente inferiore al 2% nei prossimi due anni.

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