I leader della Serbia, della Croazia, della Bosnia e Erzegovina e del Montenegro venerdi hanno firmato a Mostar la Dichiarazione sulle persone scomparse con la quale s’impegnano a incoraggiare la ricerca delle persone scomparse durante i conflitti dell`ex-Yugoslavia e a definire le responsabilità e il ruolo di ciascuno stato nella ricerca di una soluzione al problema.
Gli stati firmatari s’impegnano nella ricerca di una soluzione alla questione delle persone scomparse durante i conflitti e alle violazioni dei diritti umani, in un contesto generale di impegno degli stati a mantenere la pace. a migliorare la collaborazione e incrementare il processo di riconciliazione tra società democratiche che difendono i diritti umani.
L’incontro è stato aperto dal Presidente della Commissione Internazionale per le Persone Scomparse (ICMP) Thomas Miller, che ha ricordato che fino a oggi il 70% dei 40.000 dispersi durante i conflitti armati nell’ex-Yugoslavia sono stati riesumati e identificati.
Il Presidente di Serbia Nikolic ha specificato che nella regione sono ancora 11.000 le persone considerate disperse, e ha aggiunto che nella lista del Governo di Serbia ci sono ancora 1.751 serbi dichiarati dispersi in Croazia. Nikolic ha anche aggiunto che con la firma del documento e risolvendo il problema delle persone scomparse gli stati firmatari daranno un enorme contributo al processo di riconciliazione così come si rafforzeranno i rapporti di collaborazione sia regionali che bilaterali tra i vari stati.
Il Presidente di Croazia Josipovic ha sottolineato come la questione delle persone scomparse sia una priorità anche per il Governo di Croazia e ha sottolineato l’importanza dei rapporti di collaborazione tra i vari stati.
Il Capo della presidenza della Bosnia e Erzegovina ha ricordato che sono ancora 8.000 le persone disperse in Bosnia e Erzgovina e ha ricordato che a Sarajevo è stato creato un organo statale dedicato alla ricerca dei dispersi.
Il Presidente del Montenegro Vujanovic ha sottolineato che, anche se il numero delle persone scomparse in Montenegro è molto limitato, come conseguenza del fatto che il Montenegro è rimasto essenzialmente fuori dai conflitti, firmando il documento il Montenegro s’impegna a dare il suo apporto e contributo nella ricerca dei dispersi.
Il rappresentante dell’OCSE presente alla cerimonia Gerard Stoudmann si è complimentato con i paesi firmatari esottolineando come questo sia un passo importante nella normalizzazione delle relazioni tra i paesi della regione, ristabilendo rapporti di fiducia. E ha concluso „Affrontare i problemi del passato è l’inizio di un processo di riconciliazione che apre la strada ad un futuro europeo comune“.
(RTS, 29.08.2014)