Oggi ricomincia la produzione di tutte le versioni di modello “fiat 500L” nella fabbrica “Fiat automobili Serbia” (FAS), visto che il management di questa fabbrica ha consentito ai dipendenti di lavorare solo su un turno fino al capodanno serbo, cioè fino al 13 gennaio. Da giovedì, la produzione nella FAS sarà organizzata ordinariamente in tre turni, cosicchè ogni giorno dalle linee di produzione usciranno 600 automobili, o anche di più sulla base della domanda del mercato.
Secondo le aspettative del management della FAS, quest’anno dovrebbero essere prodotti più veicoli rispetto all’anno precedente, quando nei mercati esteri sono stati esportate oltre 100.000 automobili del modello “Fiat 500L”. Il management conferma che questo modello viene accolto molto bene sui mercati esteri e che si vende di più in Italia, Francia, Spagna e Gran Bretagna. Nell’ultimo periodo l’azienda “Fiat Chrysler Automobiles” (FCA) evidenzia forti vendite in America, dove si vende anche il modello fiat della grande 500 prodotto a Kragujevac.
Nella FAS non fanno attenzione alle chiacchiere per cui “Fiat” lascia la Serbia” e va in Brasile”. Confermano che si tratta di “sciocchezze”. Il sindacato aziendale ha comunicato che i dipedenti nella seconda metà di quest’anno aspettano l’inizio delle preparazioni per la produzione di un’altro modello di veicolo e poi anche nuovi investimenti, l’utilizzo di tutte le capacità produttive, nuovi fornitori, l’aumento del numero dei dipedenti nella FAS e nelle altre aziende fornitricii, nonché l’aumento degli utili.
Alla fine del 2014 il sindcato e il management di FAS hanno sottoscritto il nuovo contratto collettivo, per la durata di tre anni. Il contratto è stato alineato con la nuova legge sul lavoro, però è rimasta la disposizione favorevole, relativa agli anni passati al lavoro precedente come la base per il calcolo dell’intero stato occupazionale, non solo quello totalizzato nell’azienda attuale. Inoltre, i dipedenti di FAS hanno visto garantito il diritto sul rimborso per ogni anno trascorso al lavoro, i pasti e l’assenza pagata su sette giorni lavorativi.
(Danas, 12.01.2014.)