Sul totale di 3.300 sono circa 2.500 i dipendenti rimasti nell’azienda “Fiat Chrysler Automobili Serbia”, dopo l’inizio del programma di dimissioni volontarie degli operai. Per quanto riguarda invece i cooperanti dell’azienda in Serbia, circa 600 persone su 1.500 hanno dichiarato che vogliono lasciare volontariamente le fabbriche.
“Non è facile licenziare un numero tanto grande di persone, però credo che abbiamo garantito le prospettive dell’industria automobilistica a Kragujevac per il futuro”, ha dichiarato Zoran Markovic, presidente del Sindacato indipendente della fabbrica Zoran Markovic.
Al momento il lavoro nella fabbrica di Kragujevac è organizzato in due turni e produce quotidianamente 400 veicoli. Dall’inizio della produzione di “fiat 500L” si lavorava in tre turni, mentre si producevano 640 automobili ogni giorno.
Gli operai che si sono registrati nel programma sociale, il 28 luglio riceveranno l’indennità di lavoro. Oltre a quest’ultima e al rimborso in caso di disoccupazione, ogni lavoratore riceverà altri 3.000 euro: in questo modo chi ha lavorato in Fiat tre anni avrà a disposizione 4.800 euro.
Durante il colloquio con il primo ministro Aleksandar Vucic, la direttrice Silvia Vernetti ha indicato che il programa sociale di dimissioni volontarie dei dipendenti ha riscosso un successo completo.
La clausola di riservatezza contemplata dal contratto con “Fiat” firmato otto anni fa lascia in ombra al pubblico numerosi dettagli, ma è noto che la partecipazione dello Stato nell’azienda partecipata è pari al 33%. Il Governo ha assicurato garanzie, sovvenzioni e agevolazioni fiscali, mentre “Fiat” ha annunciato che avrebbe investito almeno 700 milioni di euro e avrebbe assunto quasi 5000 persone.
Ora il Governo annuncia che continuerà a sostenere il partenariato con “Fiat”, essendo questa la miglior soluzione per dipendenti, comunità locale e azienda “Fiat automobili Serbia”.
(RTS, 12.07.2016.)