Sono in pochissimi a sapere, in Serbia, cosa sia davvero il bitcoin, ma un numero crescente di persone sta diventando consapevole dell’enorme quantità di denaro che si può guadagnare dal commercio in questa moneta virtuale.
Il valore del bitcoin è aumentato drasticamente nelle ultime settimane. Il Financial Times riporta che, in soli 20 minuti, il prezzo è salito da $ 2,000 per moneta a più di $ 19.000 per scendere a $ 15.000 del valore di scambio di Coinbase (12 volte il valore di un’oncia d’oro, che ha raggiunto il prezzo di $ 1,250).
La moneta virtuale è comparsa nel gennaio 2009, ad un valore inferiore ad un centesimo. Laszlo Hanyecz ha effettuato il primo acquisto documentato di un prodotto: il 17 maggio 2010, pubblicò una richiesta di acquisto di pizza con bitcoin e il 22 maggio riportava con successo lo scambio di 10.000 BTC per due pizze, con Jercos che ordinava la pizza e riceveva le monete. I bitcoin erano quotati a $ 41 al momento dell’offerta.
Gli esperti finanziari avvertono che si tratta di una bolla speculativa che può scoppiare da un momento all’altro. Anche se il regolamento serbo non lo riconosce come valuta, il bitcoin viene scambiato anche in Serbia.
Ci sono due ristoranti in Serbia che lo accettano come mezzo di pagamento, oltre a diversi bancomat in cui è possibile scambiarlo con denaro “reale”. Inoltre, alcune aziende registrate hanno come attività principale la negoziazione in bitcoin. Mentre le valute tradizionali vengono create attraverso banche (centrali), i bitcoin possono essere ottenuti attraverso il processo della cosiddetta attività mineraria dai minatori Bitcoin, vale a dire partecipanti alla rete che svolgono compiti extra. Nello specifico, ordinano cronologicamente le transazioni includendole nei blocchi di valute che trovano. Ciò impedisce ad un utente di spendere lo stesso bitcoin due volte, risolvendo il problema della “doppia spesa”.
La Governatrice della Banca Nazionale di Serbia, Jorgovanka Tabakovic, riconosce che il commercio in bitcoin ha reso alcune persone estremamente ricche, ma sottolinea che si tratta ancora di una valuta molto speculativa. Indipendentemente dall’isteria che ha travolto il mondo, Tabakovic ricorda che il Bitcoin non è un mezzo generalmente accettato di scambio, o un’unità di valore di un determinato prodotto o servizio.
Anche il Professore della Facoltà di Economia, Dejan Soskic, concorda sul fatto che siamo di fronte ad una bolla speculativa che può scoppiare da un momento all’altro. “Quello di cui i trader dovrebbero essere consapevoli è cosa accadrà quando scoppierà questa bolla. Ci sono state molte bolle cosiddette speculative nella storia dell’economia. La prima registrata si è verificata nei Paesi Bassi nel 17° secolo, quando il prezzo dei tulipani improvvisamente esplose per scendere vertiginosamente poco dopo. Vorrei anche ricordarvi che l’ultima crisi finanziaria globale è stata causata da una bolla speculativa che è stata creata a causa dei prezzi non realistici del settore immobiliare. L’unica differenza è che quando il bitcoin ‘scoppierà’, solo gli investitori privati saranno interessati, non le banche”, spiega Soskic.
Gli investitori saggi non si faranno certo coinvolgere da questa isteria del mercato, afferma Soskic, aggiungendo che nelle ultime settimane il prezzo del bitcoin è aumentato solo grazie al fattore psicologico.
(Politika, 09.12.2017)
http://www.politika.rs/sr/clanak/394145/Bitkoin-groznica-trese-Srbiju
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