Fallimento Univerzal Banka: magnati e politici hanno devastato le banche pubbliche

Ogni anno va in fallimento almeno una banca, di cui lo Stato se non è proprietario maggioritario, è l’azionista di riferimento. Il recente arresto di Goran Percevic, proprietario della Interkomerc, con varie accuse di malversazione per i prestiti facili ottenuti dalla Univerzal Banka, ha riproposto il problema.

Due anni fa, quando furono liquidate prima la vecchia e poi la nuova Agrobanka, sono al contempo scomparse per sempre anche la Banca di Sviluppo della Vojvodina e la Privredna Banka Beograd. nella stessa situazione si trovava la Srpska Banka, ma per esse è stata trovata una soluzione alternativa. Quest’anno, il 31 gennaio, è successo alla Univerzal Banka, di proprietà privata. Per assicurare i depositi di queste banche lo Stato ha finora garantito 800 milioni di euro. Parte di questa cifra verrà recuperata attraverso le procedure di vendita dei beni delle banche, ma quanto di essa graverà sulle tasche dei contribuenti non si sa.

Gli esperti evidenziano che le cause di queste situazioni sono da rinvenirsi negli scarsi controlli interni e nelle influenze politiche. In sintesi, gli imprenditori hanno ottenuto prestiti che non avrebbero mai restituito e i politici loro amici delle tangenti per aiutarli.

Nelle attività di queste banche tutto sembra filare liscio, campagne pubblicitarie, dichiarazioni ottimistiche, investimenti, e poi, ad un tratto, boom, all’improvviso si dichiara bancarotta e la Banca di Serbia revoca la licenza al fine di garantire la stabilità finanziaria del paese. la situazione in realtà è sempre la stessa: grandi prestiti erogati senza le necessarie garanzie sulla base di vicinanze politiche. “Purtroppo molte banche non hanno sviluppato buoni meccanismi di governance e non hanno buoni controlli interni. Questo non dipende da chi ci lavora ma dall’avidità e dall’incompetenza dei dirigenti, che hanno erogato prestiti ai magnati senza garanzie per incassare lauti bonus”, dice l’esperto di finanza dell’Università di Novi Sad Sinisa Ostojic.

Nel caso di Percevic, già vicepresidente del partito socialista di Serbia, la sua ditta Interkomerc si trova con un debito di un miliardo di dinari nei confronti della Univerzal Banka, meno della Beohemija che ha 1,56 miliardi di debiti, e al pari della Farmakom con un miliardo, seguito da Porto di Belgrado, l’Ufficio veterinario di Zemun, le ditte Zekstra  e Optika di Dragan Djuric.

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