Il relatore del Parlamento europeo per la Serbia, Vladimir Bilčik, ha affermato che i negoziati con la Serbia “non saranno congelati”, ma ha sottolineato l’importanza che Belgrado armonizzi la sua politica estera con l’UE.
Bilčik ha spiegato che l’emendamento alla relazione del PE sull’allargamento dell’Unione, che subordina gli ulteriori progressi della Serbia sulla strada verso l’UE all’introduzione di sanzioni contro la Russia, “non rappresenta una pressione su Belgrado, ma mostra che la Serbia dovrebbe confermare la sua scelta per l’adesione all’UE”. Bilcik ha notato che “c’è molto lavoro da fare” all’interno dei capitoli già aperti che possono essere portati avanti, compreso il Cluster 4 su energia e ambiente, dove, dice, “l’UE può aiutare nel migliorare la qualità dell’aria in Serbia e la transizione energetica del Paese”.
“Tuttavia, per l’apertura di nuovi capitoli e Cluster, saranno necessarie decisioni molto chiare da parte della Serbia. Affinché i negoziati sull’adesione della Serbia progrediscano davvero, abbiamo bisogno di un chiaro segnale che Belgrado è seria quando parla del suo percorso europeo e che sta lavorando con noi. Ecco perché l’allineamento con la politica estera è una questione critica” ha affermato Bilčik.
Egli ha valutato che è l’Europa che può aiutare i cittadini della Serbia ad avere un futuro più prospero, non la Russia o la Cina. “Vogliamo che la Serbia faccia la scelta giusta. Questo è il periodo in cui si scrive la storia dell’Europa. La Russia sta perdendo questa guerra, l’Europa vincerà e vogliamo che la Serbia sia dalla parte dei vincitori”, ha affermato Bilčik.
La Commissione per la politica estera del Parlamento europeo ha adottato ieri un emendamento alla relazione del PE sull’allargamento dell’Unione, firmato dal socialista croato ed eurodeputato Tonino Picula, che subordina gli ulteriori progressi della Serbia sulla via dell’UE all’introduzione di sanzioni contro la Russia.
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