Euribor oltre il 3%

L’ultima volta che l’Euribor a sei mesi ha superato il 3%, alla fine di dicembre 2008, il mondo era nel bel mezzo della crisi finanziaria globale. Nel tentativo di rilanciare l’economia, la Banca Centrale Europea aveva già ridotto il tasso di interesse due volte nei due mesi precedenti, dal 3,25 al 2%.

La Banca Centrale Europea ha aumentato il tasso di interesse di riferimento per la quarta volta dallo scorso luglio, portandolo al 2,5%.

Le banche hanno anticipato la BCE per mesi e si prestano denaro a vicenda a tassi di interesse più elevati. Oggi, il tasso di interesse al quale le banche si prestano reciprocamente euro per sei mesi (l’Euribor a sei mesi) è balzato al 3,009%. All’inizio dello scorso anno, il 4 gennaio, l’Euribor era negativo e pari a -0,535%.

Sebbene il tasso d’interesse di riferimento delle banche centrali rappresenti il tasso d’interesse più importante nel Paese che utilizza quella valuta, il suo impatto sui cittadini e sull’economia è notevole: i tassi d’interesse sui prestiti bancari (concessi in euro) sono costituiti dal margine fisso della banca e dall’Euribor.

Ad esempio, il tasso di interesse su un mutuo per l’acquisto di un’abitazione, con un margine del 4,5% e un Euribor a sei mesi, era nominalmente del 4% l’anno scorso e ora è del 7,5%.

Ad esempio, se vogliamo acquistare un appartamento per 60.000 euro, dobbiamo versare un acconto di 12.000 euro (20%) e finanziare il resto con un mutuo di 48.000 euro.

Fino a un anno fa, la rata mensile in Serbia di un simile mutuo ventennale con lo stesso tasso d’interesse variabile del quattro per cento più l’Euribor a sei mesi (per un totale del 3,5 per cento) ammontava a 277 euro. A quel tasso d’interesse, l’utente del mutuo avrebbe pagato un totale di 18.486 euro di interessi in 20 anni.

Oggi, quando l’Euribor è al 3%, il tasso d’interesse nominale per lo stesso mutuo sarebbe del 7%, la rata mensile sarebbe di 366 euro (90 euro in più) e l’utente del mutuo pagherebbe un totale di 39.833 euro di interessi.

Veroljub Dugalić, professore presso la Facoltà di Economia di Kragujevac, spiega che l’aumento dei tassi di interesse è una conseguenza dell’alta inflazione che non è ancora stata frenata. “L’economia globale sta cercando di frenare l’inflazione in questo modo, ma il problema è che questa inflazione è di natura legata ai costi e i problemi con l’energia e i prodotti alimentari hanno inizialmente portato a un aumento dei prezzi”, afferma, aggiungendo che si aspetta un ulteriore aumento dei tassi di interesse perché le ragioni di questi tassi galoppanti non sono ancora state eliminate.

(Danas, 04.02.2023)

https://www.danas.rs/vesti/ekonomija/euribor-preko-tri-odsto-za-godinu-dana-krediti-poskupeli-duplo-a-bice-jos-skuplji/

This post is also available in: English

Share this post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

scroll to top