L’inviato statunitense Gabriel Escobar ha dichiarato mercoledì a N1 di vedere qualche motivo di ottimismo in termini di soluzione dell’attuale crisi in Kosovo, dopo gli incontri con gli alti funzionari di Pristina e Belgrado.
Escobar ha aggiunto che la soluzione dovrebbe essere vantaggiosa per l’intera regione, non solo per la Serbia e il Kosovo.
Escobar ha rifiutato di rivelare i dettagli del suo incontro con i funzionari del Kosovo e della Serbia, ma ha detto che si aspetta che le barricate nel nord del Kosovo vengano tolte da coloro che le hanno erette. Secondo lui, le loro preoccupazioni sono legittime. Ha aggiunto che crede che i serbi torneranno presto nelle istituzioni del Kosovo.
Escobar ha poi affermato che Washington rifiuta categoricamente la possibilità di un ritorno dell’esercito serbo in Kosovo, affermando che la crisi non deve essere militarizzata perché la diplomazia deve avere la precedenza.
L’inviato dell’Unione Europea Miroslav Lajcak ha dichiarato di aver avuto una discussione aperta con il presidente serbo Aleksandar Vucic sui modi per ridurre le tensioni in Kosovo.
“Abbiamo avuto una discussione aperta e onesta su una soluzione politica che abbasserebbe le tensioni e permetterebbe di smantellare le barricate”, ha scritto Lajcak in un post su Twitter.
Ha aggiunto che Vucic “comprende la gravità della situazione”.
Il governo serbo dovrebbe prendere una decisione sull’invio di una richiesta ufficiale alle forze internazionali in Kosovo per consentire il ritorno di un certo numero di forze serbe nel nord, al fine di proteggere la popolazione a maggioranza serba, secondo i funzionari di Belgrado.
Il governo statunitense ha già espresso la sua opposizione alla proposta di Belgrado, il cui inviato per i Balcani, Gabriel Escobar, ha dichiarato: “La rifiutiamo categoricamente e non la sosteniamo affatto”.
(N1, BBC News, 15.12.2022)
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