UE e USA aumentano la pressione affinché Belgrado entro il 1 settembre prenda posizione nei confronti di Mosca. Vucic viene quotidianamente invitato a voltare le spalle a Putin. Non c`è più tolleranza nemmeno per le questioni puramente economiche della Serbia.
La Serbia entro il 1 settembre deve prendere una decisione: introdurre sanzioni alla Russia affiancando così i paesi dell’Unione, o mantenere la posizione attuale di neutralità politica nei confronti degli scontri in Ucraina.
Secondo informazioni raccolte dal quotidiano Novosti, le pressioni dell`occidente su Belgrado, e soprattutto sul premier, si sono intensificate in seguito allo schianto dell`aereo malese in Ucraina orientale.
In concreto, le forze politiche euroatlantiche chiedono che la Serbia riconosca ufficialmente il Cremlino come principale responsabile della tragedia e che politicamente “volti le spalle” alla Federazione Russa introducendo le sanzioni.
Da fonti diplomatiche il quotidiano è venuto a conoscenza di come tutti i politici e i diplomatici che negli ultimi tempi hanno parlato con Vucic hanno fermamente insistito affinché la Serbia prenda una chiara e risoluta posizione nella questione con la Russia.
Anche se i politici serbi non sono ancora stati chiaramente informati di quali sarebbero le conseguenze se non dovessero cambiare atteggiamento, tra le righe è chiaro come Bruxelles potrebbe rallentare o bloccare il processo di integrazione della Serbia, e che potrebbero essere bloccati gli investimaneti pianificati.
La posizione della Serbia è sempre più tesa e soprattutto più nessuno degli interlocutori della UE mostra la minima comprensione per la benevolenza che la Serbia riserva a Mosca.
Inoltre, i diplomatici occidentail voltano la testa alle argomentazioni di natura puramente economica di Belgrado. Per esempio, non vogliono ascoltare il dato di fatto che la Serbia può assicurarsi entrate di 350 milioni di euro all`anno grazie alla sola costruzione del South Stream, e che non potrebbe sopravvivere se le venisse aumentato il prezzo del gas a causa della rottura con il Cremlino.
Vucic ha ripetuto ai politici stranieri che la Serbia è completamente d`accordo con la UE, che sostiene completamente l`integrità territoriale dell`Ucraina, così come condanna il terribile crimine contro i passeggeri innocenti dell`aereo malese.
Tuttavia il premier serbo ha nuovamente sottolineato la posizione ufficiale di Belgrado secondo la quale la Serbia non può introdurre sanzioni contro la Russia, dal momento che vanno contro le sue ragioni morali, storiche nonché puramente pratiche ed economiche.
Le pressioni degli euroatlantici si sono intensificate in concomitanza con la visita di Vucic a Mosca, e si ritiene che verranno continuate e aumentate nelle settimane a venire, dal momento che è stata confermata la visita di Putin a Belgrado prevista per il 19 ottobre.
L`occidente chiede che prima di quella data la Serbia si decida se vuole restare vicina alla UE e agli USA o se vuole continuare a coltivare rapporti bilaterali con la Federazione Russa.
Dalla risposta che darà Belgrado, dipenderà la posizione di politica estera e l`orientamento della Serbia nei futuri giochi internazionali.
(Novosti, 23.07.2014)