Edward P. Joseph: Belgrado dovrebbe rinunciare al Kosovo settentrionale

L’articolo dal titolo “Un assassinio (di Oliver Ivanovic) potrebbe essere solo quello di cui il Kosovo aveva bisogno”, scritto da Edward P. Joseph, Professore presso l’Università di Washington, ha provocato una valanga di reazioni indignate in tutta la Serbia.

In risposta all’ondata di polemiche, il Professor Joseph ha rilasciato un’intervista a Radio Free Europe chiarendo che il titolo implica che Belgrado dovrebbe finalmente rinunciare al nord del Kosovo in quanto, secondo lui, quella parte del Kosovo rappresenta un fondamento della illegalità.

“Non c’è mai bisogno di commettere un omicidio. L’omicidio è una tragedia. Il fatto è che, se tutte le parti facessero un passo indietro considerando il motivo per cui Oliver Ivanovic è stato assassinato, si renderebbero conto che è stato ucciso esattamente per lo stesso motivo che lo aveva indotto ad esprimere la sua preoccupazione molte volte: il crimine e la mancanza di stato di diritto nel nord del Kosovo. Certo, c’è crimine anche nel Kosovo del Sud, ma nel nord non c’è governo per combatterlo. Sia il governo kosovaro che quello serbo non hanno voce in capitolo”, afferma Joseph.

“Ivanovic è stato assassinato e questa ora rappresenta un’opportunità per Belgrado a rendersi conto che la situazione non è più sostenibile, e per sforzarsi di raggiungere un accordo con Pristina. Come ho esposto nel mio articolo, sarebbe possibile solo se gli Stati Uniti venissero coinvolti”, aggiunge.

Nell’articolo, Joseph afferma: “E solo gli Stati Uniti hanno il potere di portare Bruxelles, Belgrado e Pristina vicino ad un accordo del genere, che permetta al Kosovo di aderire alle Nazioni Unite e ad altre organizzazioni internazionali consentendo alla Serbia di avanzare verso l’adesione all’UE. In particolare, data la minaccia russa, Washington non può più permettersi di subappaltare la questione del Kosovo agli europei”.

Per quanto riguarda il dialogo tra Belgrado e Pristina, Joseph afferma che stiamo “illudendoci pensando che un dialogo porterà a qualsiasi cosa”. “La questione del Kosovo settentrionale non può essere risolta in questo dialogo. Si tratta di una questione strategica per il Kosovo e può essere risolta solo nel contesto di un accordo globale tra Kosovo e Serbia”, aggiunge il Professore. L’articolo di Joseph afferma anche: “A suo merito, Vucic lo scorso luglio ha avuto il coraggio di aprire la questione del Kosovo in Serbia, implorando il paese di” smettere di nascondere la testa sotto la sabbia” e avviare un “dialogo interno” verso una soluzione che sarà “permanente e porterà beneficio alla regione”. Purtroppo, l’annuncio di Vucic non è stato seguito da alcuno sforzo per aprire realmente un tale dialogo o per offrire una visione di una possibile soluzione. Invece, Belgrado insiste su un’unione delle municipalità che gli albanesi temono sia semplicemente un preludio ad una vera e propria secessione. In altre parole, tutto prova che la speranza di salvare un accordo territoriale continua a stuzzicare la Serbia”.

(Blic, 24.01.2018)

https://www.blic.rs/vesti/politika/beograd-da-odustane-od-severa-kosova-nova-provokativna-izjava-americkog-profesora/etsgecd

 

http://foreignpolicy.com/2018/01/22/an-assassination-could-be-just-what-kosovo-needed/

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