Economia serba in crescita. Dall’Inizio del 2014 infatti si registra una crescita economica che ha avuto il suo elemento trainante nella produzione industriale, cresciuta di 3.8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo ha dichiarato Vladimir Vuckovic, giornalista della rivista specializzata in rilievi macroeconomici MAT.
Il quale ha anche aggiunto: “Il tasso di crescita annuo nel settore industriale è stato del 7.3%, il fatturato è cresciuto nominalmente del 2.9% e il reale volume d’affari del commercio al dettaglio ha raggiunto lo 0.6%. Inoltre il valore delle esportazioni in euro è stato del 10.7% più alto dello scorso anno (993 MLN €), mentre le importazioni sono diminuite del 5.2% a gennaio (731 MLN €)”.
Vuckovic, che è anche membro del consiglio di bilancio, ha ricordato come “gennaio sia un mese con un alto grado di variabilità. I dati finora rilevati vanno pertanto presi con la dovuta prudenza”. Prudenza che gli esperti della rivista MAT suggeriscono di continuare ad avere, soprattutto per le aspettative che potrebbero crearsi attorno al settore automobilistico, trainato da FIAT Srbija: “In generale abbiamo rilevato un flusso di esportazioni crescente in molti settori, non solo in quello dell’auto. Bisogna però ricordare che il comparto auto ha prodotto nel 2013 risultati difficili da raggiungere nel 2014”.
Una tendenza al ribasso che gli esperti MAT riconoscono già nel brusco crollo dei redditi medi e dei salari: “Le retribuzioni nominali medie sono diminuite dell’ 8.6% e il salario netto è sceso del 10.6% a gennaio”.
A queste considerazioni si è aggiunta l’analisi dell’economista Bosko Zivkovic, il quale ha posto in rilievo il problema dei crediti delle imprese verso le banche: “Abbiamo rilevato dei cambiamenti sfavorevoli nel settore dei crediti verso le banche. Molti dei crediti concessi dalle banche ai privati sono a rischio inesigibilità, il che rischia di generare molte ripercussioni sulla stabilità degli istituti di credito. Molti prestiti, offerti per i settori immobiliari e delle costruzioni, sono quasi impossibili da recuperare”. Zivkovic ha aggiunto inoltre che il totale dei crediti inesigibili per il 2014 ammonta ufficialmente al 20.7% sul totale, 2.1 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente.
“La crescita del budget dipenderà dalla corretta gestione delle pubbliche imprese”.
Vladimir Vuckovic ha avuto modo anche di lanciare una riflessione su quali strategie attuare per una corretta gestione del budget della Serbia: “Il Fondo Monetario Internazionale è stato molto chiaro con la Serbia. L’erogazione del maxi prestito di 40 miliardi di dinari nel 2014 dipenderà dalla nostra capacità di gestire le imprese pubbliche e di operare, dove necessario, una capacità di risparmio”. “Ancora è presto – ha aggiunto Vuckovic – per sapere quali strategie il nuovo governo attuerà per la gestione delle imprese statali. Non sappiamo cioè se la politica di concessione di sovvenzioni e di copertura delle perdite continuerà o meno. Quello che sappiamo è che ci sono ampi margini per realizzare risparmi utili”.
Durante la presentazione del nuovo numero di MAT, è intervenuto anche un altro economista, Miladin Kovacevic, che ha ricordato come le priorità del nuovo governo siano “una attenta revisione del bilancio, in linea con le richieste del FMI, lo sviluppo di riforme per il Paese, l’adozione delle nuove leggi sul lavoro e sull’insolvenza delle imprese, e il consolidamento di queste ultime”. Tutti temi che dovrebbero fare parte di una coscienziosa politica economica ma di cui, secondo Stojan Stamenkovic, coordinatore del progetto MAT, non si è mai sentito parlare durante le quattro settimane di campagna elettorale.
“Questi sono i fatti, nonostante la visita recente della delegazione del FMI, non abbiamo visto un governo capace di negoziare degli accordi. La Serbia inoltre è in piena crisi di liquidità, soffre a causa dei problemi causati dal deficit fiscale e la politica di risparmio e di investimento rischia di rivelarsi insufficiente”.