Elezioni eque e oneste e media liberi: è così che si potrebbero descrivere brevemente le conclusioni della piattaforma congiunta tra opposizione e l’organo “Skupština slobodne Srbije” nel documento da presentare al governo. Tuttavia, le parti non si sono accordate su chi dovrebbe costituire il team di negoziatori che discuteranno le tesi di questo documento nei colloqui con i funzionari del governo e il Parlamento europeo.
E’ in corso una disputa tra le parti su chi dovrebbe costituire la squadra negoziale. Mentre, da un lato, il Partito popolare guidato da Vuk Jeremic insiste affinché vengano inviati due negoziatori per i colloqui, il Partito Libertà e giustizia, il cui leader è Dragan Djilas, sottolinea che, trattandosi di un dialogo interpartitico, ciascuna parte dovrebbe avere un proprio rappresentante alle riunioni.
Non ci sono comunque state discrepanze per quanto riguarda le richieste contenute nella piattaforma:
– Un rinnovato organo “REM” e nuovo comitato editoriale della TV RTS. L’opposizione chiederà che la composizione esistente del “REM” venga sciolta, cioè che l’organismo di regolamentazione dei media elettronici ottenga nuovi membri, e che la Radio Televisione serba ottenga una nuova redazione.
– Pubblicità gratuita sul servizio di media pubblici per tutti i partecipanti alle elezioni.
– Prima delle elezioni dovrebbero essere decise le regole sulla base delle quali sarà impedita le campagne dei funzionari e qualsiasi pressione sugli elettori impiegati nel settore pubblico. La piattaforma cerca anche pene più severe per i crimini legati al furto elettorale.
– Un altro dei requisiti è la regolamentazione delle norme elettorali, secondo cui il capogruppo della lista elettorale non può essere una persona che non si presenta alle elezioni e non ha la residenza nel collegio elettorale in cui si svolgono.
– L’opposizione chiede anche che la composizione della Commissione elettorale della Repubblica (RIK) sia formata in modo che i rappresentanti del governo in quell’organo non possano costituire più del 50% del totale.
– Finanziamento della campagna: è necessario che il 100% del denaro destinato alle elezioni sia distribuito equamente a tutti i partecipanti, ovvero si deve interrompere la pratica di dare ai partiti il 20% dei fondi all’inizio della campagna e solo a chi entra in Parlamento il successivo 80%.
– L’opposizione ritiene che tutti i cambiamenti costituzionali dovrebbero essere bloccati fino a quando non si formerà una nuova convocazione del parlamento serbo.
– I firmatari della piattaforma chiedono che le elezioni locali, presidenziali e parlamentari vengano svolte in tre date diverse.
I partiti di opposizione e l’organo “Skupština slobodne Srbije” infine ritengono che siano necessari almeno dai sei ai nove mesi per l’attuazione dell’accordo, dopo la fine del dialogo. Solo dopo il suddetto termine si potranno tenere le elezioni.
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