Il movimento politico serbo “Dveri” ha chiesto al governo perché stia nascondendo il numero di compagnie straniere che hanno lasciato la Serbia, soprattutto negli ultimi mesi.
“Non solo se ne sono andati dall’oggi al domani, ma hanno lasciato debiti per un importo di diverse decine di milioni di dinari, lavoratori senza lavoro e clienti senza beni che sono stati pagati in anticipo”, ha detto “Dveri” in una nota.
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La società turca “Simit Saraj” è stata citata come esempio. La compagnia ha lasciato un debito di 15,2 milioni di dinari dopo aver lasciato la Serbia, secondo i dati della Banca nazionale serba.
“Solo un mese fa, la catena di negozi “Home Plus” ha fatto lo stesso, lasciando un debito di oltre 50 milioni di dinari. E non sono gli unici. Prima di loro c’erano la compagnia russa “Spilit”, la tedesca “Servfood”, la croata “Gold Exchange”, “Handy” dalla Bulgaria, la “Leonardo” dall’Italia”.
“Dveri” ha continuato dicendo che “il governo nega tutto questo come se queste aziende non avessero responsabilità e come se nessun lavoratore avesse perso il lavoro”.
“Questo, da un lato conferma solo il fatto che l’interesse delle compagnie straniere è molto più importante per questo regime rispetto ai cittadini del proprio Paese, e dall’altro, che la Serbia non è una tigre economica, ma è diventata il Paese della manodopera a basso costo”, conclude il comunicato.
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