In Serbia un credito su quattro non viene regolarmente rimborsato. I crediti non rimborsabili sono pari a 3,6 miliardi di euro, cioè il 23% di tutti i prestiti approvati. Il 60% di questa somma è il debito delle imprese, che in un caso su tre non sono in grado di rimborsare il mutuo.
Entro circa 30 giorni dal Governo serbo e dalla Banca nazionale di Serbia sarà presentata una strategia per risolvere questo problema, proponendo misure concrete per aiutare i cittadini e l’economia a risolvere le loro obbligazioni, mentre gli effetti positivi si aspettano per l’inizio dell’anno prossimo. L’esperto di economia Sasa Djogovic spiega che i prestiti nel paese devono essere utilizzati per lo sviluppo della società, mentre ora si investe nel “rammendo dei buchi” e nella manutenzione della liquidità.
“Una gran parte del NPL(non-performing loans) sono distribuiti a carico delle banche nazionali senza una valutazione dettagliata della situazione. Di questi prestiti si occupavano le banche statali come la Banca per lo Sviluppo della Vojvodina, l’Agrobanka, la Banca Commerciale Belgrado e la Universal Bank e proprio i prestiti approvati da esse le hanno portate al fallimento. Esse sono passate alla storia mentre i prestiti sono rimasti irrisolti”.
Il professore presso la Facoltà di Economia di Belgrado Milojko Arsic ritiene che nel bilancio dello Stato non vi è molto spazio per aiutare i debitori. “I proprietari delle aziende che sono sovraindebitate non dovrebbero solo aspettare che qualcuno risolva i loro problemi di debito ma dovrebbero avere un approccio molto più attivo. Se i debiti non si possono pagare, dovrebbero prendere in considerazione la vendita di una parte delle proprietà aziendali trovando un partner o una società che appare sul mercato. Tutto questo dovrebbe essere fatto prima che l’impresa si imbatta in difficoltà o giunga al punto quando non è più possibile pagare il prestito.
I cittadini di fronte al fallimento
I prestiti che i cittadini non pagano rapresentano il 40% dei NPL. Un cittadino su dieci ha un ritardo con la rata del mutuodi più di 60 giorni. La situazione è abbastanza chiara e si deve adottare la legge sul fallimento personale. Questo significa che ogni individuo che fallisce si vedrà assegnare un curatore fallimentare personale, il quale determinerà le modalità di gestione delle finanze fino al risanamento finanziario.
(Dnevnik, 31.05.2015)