Novak Djokovic ha vinto la causa e giocherà in Australia, dopo un processo certosino e durato diverse ore che si è concluso a tarda notte. Questa non è solo la vittoria di Novak, il miglior tennista del mondo, è qualcosa che tutta la Serbia si augurava dopo le peripezie vissute a Melbourne dal tennista.
Il giudice Anthony Kelly ha revocato la decisione sul ritiro del visto al tennista serbo e ha ordinato al governo australiano di pagare tutte le spese e di rilasciarlo entro 30 minuti, restituendogli i documenti temporaneamente confiscati. Il fattore chiave per la decisione è stata la constatazione che a Novak all’arrivo in aeroporto doveva essere data la possibilità fino alle 8.30 di rispondere all’ordine di annullamento del visto, mentre invece è stato costretto a farlo alle 7.42. Se avesse avuto più tempo, il tennista serbo avrebbe potuto prendere una decisione diversa, ha affermato il giudice.
Novak Djokovic ha ricevuto il permesso ufficiale per entrare in Australia presso la corte federale di Victoria, e l’abolizione del visto è stata quindi revocata. Il giudice australiano Anthony Kelly ha sottolineato che le argomentazioni delle autorità locali non avevano fondamento e ha annullato la loro decisione di annullare il visto ed espellere dal Paese il miglior tennista del pianeta.
Djokovic sarebbe sopravvissuto a vere e proprie ‘torture’ negli ultimi giorni. Dal ricevere l’esenzione medica con il volo a Melbourne, alla detenzione e trasferimento in un hotel per migranti, fino al trionfo finale che gli permetterà di partecipare agli “Australian Open”.
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