Uno dei leader dell’Alleanza per la Serbia, Dragan Djilas, ha dichiarato che le elezioni in Serbia in questo momento per l’opposizione non sono una priorità, e che senza condizioni giuste ed eque, l’opposizione alle urne non uscirà.
“Vogliamo che le persone abbiano l’opportunità di votare liberamente”, ha sottolineato Djilas per N1.
“Noi non andremo alle elezioni anticipate, e nemmeno a quelle regolari se nel frattempo non cambierà qualcosa. È da sei anni che fanno pressioni, criminalizzano lo stato e poi chiedono le elezioni. Questo non mi sembra sia giusto, sopratutto nei confronti dei cittadini che protestano. A noi e ai cittadini interessa tornare al più presto alla democrazia e alla libertà”, ha detto Dragan Djilas.
Egli afferma che se ci fossere le elezioni “libere”, il Partito del progresso serbo, non riscuoterebbe più del 30% dei voti.
Uno dei punti dell’Accordo con il popolo è la formazione di un Governo di esperti. Dragan Djilas afferma che non vuole nominare le persone che si troverebbero in quel governo, perché sarebbero poi, costantemente prese di mira dai giornali.
Alla domanda sul perché nessun leader dell’opposizione abbia finora tenuto un discorso alle proteste, Djilas ha risposto che è più importante per i cittadini ascoltare ciò che hanno da dire Marija Bogdanovic, Zoran Ivosevic o Cedomir Cupic.
“Questo governo sta cadendo, lo vedono tutti. E’ da sette anni che assistiamo a tutto questo. Tre mesi fa la gente pensava che Vucic avrebbe governato per altri 10 anni, oggi non la pensano così, vedono che il suo governo non durerà ancora per molto. Questo sistema sta cadendo, è solo questione di tempo”.
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