Nella vendita al dettaglio in Serbia lo scontrino medio ammonta a 4,5 euro, in Italia è cinque volte maggiore (24,5 euro), mentre nei confronti dei paesi del Benelux spendiamo 22 volte meno, considerando che il loro scontrino medio ammonta a poco più di 100 euro.
Secondo quanto spiega a Blic Žarko Malinović, segretario dell’Associazione commerciale della Camera di Commercio serba, rispetto all’anno precedente è stato registrato un aumento del 5% dello scontrino medio. La maggior parte dei consumatori serbi acquista in piccoli negozi di quartiere, mentre in Italia i clienti si rivolgono soprattutto agli ipermercati.
“In Serbia ci si reca con una frequenza maggiore nei cosiddetti piccoli negozi di quartiere, e in media due o tre volte alla settimana. Il formato della vendita al dettaglio in Italia è quello degli ipermercati e il conto medio di 24,5 euro è realizzato in 11,5 giorni al mese, mentre nei paesi del Benelux lo scontrino medio supera i 100 euro”, ha dichiarato Malinović.
Secondo l’Ufficio statistico della Repubblica di Serbia, il reddito medio mensile delle famiglie in Serbia in denaro e in natura nel secondo trimestre di quest’anno ammontava a 60.195 dinari e le spese medie per il consumo personale delle famiglie ammontavano a 61.477 dinari.
La quota più consistente nel consumo personale delle famiglie è costituita da quella per la spesa di prodotti alimentari e bevande analcoliche, il 34,2%. Per la casa, l’acqua, l’energia elettrica, il gas e altri carburanti si spende meno del doppio del 16,6%. Per le spese di trasporto il 9% , altri articoli personali e servizi il 6,1%, abbigliamento e calzature il 5,5%, comunicazioni il 5,5%, per la ricreazione e la cultura il 4,8%, per bevande alcoliche e tabacco il 4,8%. Per la manutenzione dell’alloggio il 4,6%, il 4,5%è destinato alla salute e il 4,4% ad altri gruppi di consumi personali.
(Kamatica, 03.10.2017)
https://www.kamatica.com/vest/prosecan-racun-gradjana-u-maloprodaji-iznosi-do-45-evra/54830
This post is also available in: English