Le autorità serbe stanno valutando la possibilità di consentire all’EPS di aumentare il prezzo dell’elettricità per le famiglie del 30% e dell’economia del 70% a luglio o agosto, ha appreso “Demostat” da fonti vicine al governo serbo.
Il prezzo dell’elettricità in Serbia per le famiglie viene corretto dall’azienda “EPS” che invia una richiesta all’Agenzia serba per l’energia, e presenta un preventivo di spesa che lo giustifica. È poi l’AERS che valuta se la richiesta di EPS sia giustificata o meno e, a seconda di ciò, la approva. Poiché l’EPS è di proprietà dello Stato, il governo ha un’influenza decisiva sul tipo di richiesta che l’EPS presenterà all’Agenzia per l’Energia.
Se le autorità adottassero la decisione di aumentare il prezzo dell’elettricità in Serbia del 30%, sarebbe un duro colpo per il tenore di vita e il bilancio familiare dei cittadini. L’ultima volta che l’elettricità è aumentata per le famiglie serbe è stata il 1° febbraio dello scorso anno, del 3,4%. L’Agenzia per l’energia della Serbia aveva adottato la richiesta dell’EPS per la correzione del prezzo dell’elettricità e il suo importo attuale è di 7,8 dinari per kilowattora. In questo modo la bolletta media dell’elettricità è stata aumentata di 122 dinari.
Nonostante l’Agenzia dell’Energia avesse sottolineato che anche dopo quella correzione il prezzo dell’energia elettrica fosse ancora inferiore ai prezzi dei Paesi della regione e in Europa, gli esperti avevano valutato che si trattava di una nuova tassa per dei cittadini già impoveriti e che il prezzo dell’elettricità aumentato per l’epidemia di coronavirus era già stata una mossa errata e ingiustificata.
“Considerato che l’aumento del 3,4% ha provocato una reazione negativa non solo dei singoli consumatori ma anche dei professionisti, è del tutto evidente che la decisione delle autorità di aumentare il prezzo dell’energia elettrica fino al 30% provocherebbe grande insoddisfazione e rabbia nel pubblico”, stima “Demostat”. Se ciò si verificasse, le bollette dei singoli consumatori aumenterebbero di circa 1.100 dinari. Un aumento così enorme dei prezzi sarebbe particolarmente difficile per coloro che riscaldano i propri appartamenti con l’elettricità, e ce ne sono molti in Serbia. Molti di loro sono costretti a farlo a causa della loro precaria situazione finanziaria e il riscaldamento elettrico è ancora uno dei modi più economici per riscaldare una casa.
Quanto all’economia, non c’è dubbio che la sua reazione all’aumento del 70% sarebbe del tutto negativa. Alla fine dello scorso anno, a causa della crisi energetica, i prezzi dell’energia elettrica sulle borse estere sono aumentati vertiginosamente e hanno raggiunto cifre astronomiche, motivo per cui la EPS ha deciso di alzare il prezzo dell’energia elettrica per l’economia del nostro Paese. Ciò è giustificato dal fatto che l’EPS, pur essendo produttore di energia elettrica, è allo stesso tempo costretto a importarla e a pagarla a prezzi elevati sulle borse estere.
Sulla vicenda è poi intervenuto il governo serbo, che ha adottato una conclusione raccomandando alla EPS di concludere contratti di fornitura di energia elettrica per gli acquirenti di energia elettrica sul mercato commerciale a un prezzo unico di 75 euro al megawattora senza imposta sul valore aggiunto nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno dell’anno in corso. I rappresentanti dell’economia hanno stimato che un tale prezzo, comunque limitato dal governo, era un aumento di circa il 50%. Gli imprenditori avevano sottolineato che per loro era del tutto insopportabile e che dovevano quindi aumentare il prezzo dei loro prodotti per sopravvivere sul mercato. Nel frattempo si è visto infatti un balzo dei prezzi di numerosi prodotti, soprattutto dopo l’intervento militare russo in Ucraina il 24 febbraio.
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