Secondo gli accordi con il Fondo Monetario Internazionale l’ammontare massimo del deficit pubblico per il primo semestre 2015 è 96,3 miliardi di dinari, con il debito pubblico al 72% del PIL rispetto al 45% consentito.
Nei primi sei mesi del 2015 il deficit è stato pari a 26,4 miliardi, che aggiungendo i prestiti previsti arriva a 33,3 miliardi di dinari, comunica il Ministero delle Finanze.
A gugno gli incassi dello stato serbo hanno raggiunto la cifra di 84,7 miliardi, mentre le spese quella di 86,6 miliardi. A giugno, mese di pagamento della tassazione sui redditi di impresa, gli incassi da tassazione sono stati pari a 73,6 miliardi e maggiori degli altri mesi anche le entrate derivanti dal pagamento delle accise. In giugno gli incassi IVA hanno totalizzato i 28,5 miliardi, mentre gli incassi non derivanti da tassazione sono stati 10,2 miliardi, di cui 1,1 miiliardi derivanti dagli utili prodotti dall’aeroporto “Nikola Tesla” di Belgrado.
“La principale ragione per i maggiori esborsi del mese di giugno rispetto a maggio è stato il pagamento degli interessi. L’incremento delle uscite per i sussidi all’agricoltura è naturale in questo periodo. I trasferimenti ai fondi di sicurezza sociale (Fondo pensionistico e infortunistico, Fondo sanitario e Fondo per la disoccupazione) sono stati pari a 17,8 miliardi di dinari, di cui il fondo per le pensioni e le invalidità ha assorbito 17,1 miliardi. Il pagamento dei salari degli impiegati pubblici ha richiesto 18,8 miliardi di dinari”, comunica il Ministero.
Nel complesso, a livello statale nel primo semestre 2015 si è registrato un deficit di 35,3 miliardi, di cui a giugno 8 miliardi.
In base alla legge sul bilancio statale il debito pubblico non può superare il 45% del Prodotto Interno Lordo. Il debito pubblico a giugno è stato pari a 23,78 miliardi di euro( di cui 21,2 miliardi di debito diretto e 2,6 miliardi di debito indiretto) ovvero il 71,8% del PIL. Rispetto a maggio, il deficit è diminuito di 310 milioni di euro.
Alla fine del 2014 il debito pubblico era di 22,76 miliardi di euro, ovvero il 70,9%, mentre a fine 2013 era 20,14 miliardi, pari al 59,65 del PIL.