Venerdì 28 agosto, dal Consiglio Fiscale della Serbia è stato stimato che il deficit dello Stato nel 2015 sarà pari a circa il 3,5% del prodotto interno lordo, mentre nel 2016 potrebbe essere anche maggiore se il governo rinuncerà alle misure di austerità, tra cui tagli agli stipendi e alle pensioni.
“Il deficit di bilancio del 2015, previsto al 5,9% del PIL, potrebbe ridursi al 3,5 % del PIL, ma la reale misura del calo del suo valore è tuttavia il 4,5% del PIL”, viene annunciato dal Consiglio in un rapporto mensile sull’andamento della finanze pubbliche.
Come spiegato, la riduzione del deficit di bilancio è stata ottenuta grazie al miglioramento della riscossione delle imposte nonché per merito dei grandi versamenti, insolitamente cospicui, nel bilancio statale da parte delle aziende pubbliche e dalle agenzie statali, mentre le spese sono state inferiori al previsto a causa dei minori costi per i trattamenti di fine rapporto a seguito dei ritardi nella razionalizzazione del numero dei dipendenti pubblici, così come a seguito della riduzione degli investimenti pubblici.
“Se nel 2016 tutte le misure di consolidamento fiscale saranno effettuate il deficit di bilancio potrebbe essere abbassato stabilmente a circa il 3,5% del PIL. Le misure principali grazie ai quali nel 2016 il deficit del bilancio statale sarà diminuito consistono nel congelamento degli stipendi e delle pensioni (con una riduzione del deficit da 20 a 25 miliardi di dinari), nella razionalizzazione del numero di dipendenti del settore pubblico (riduzione di circa 15 miliardi di euro) e nell’introduzione del pagamento delle tasse per i servizi pubblici (circa 8 miliardi di euro)”, viene stimato da parte del Consiglio Fiscale della Serbia, dal quale viene inoltre sottolineato che nel prossimo anno sul deficit pubblico impatterà anche l’incremento delle uscite per il pagamento di interessi (tra i 10 e i 15 miliardi), poiché anche nel 2015 è aumentato il debito. Le entrate non fiscali nel prossimo anno saranno verosimilmente inferiori per circa 10 miliardi di dinari perché rispetto all’anno in corso non si avranno nuovi versamenti da parte dell’EPS (l’Ente Elettrico di Stato) per 7,4 miliardi di dinari, come anche altri versamenti una tantum da parte di imprese statali.
“Ci aspettiamo che gli stanziamenti per gli investimenti pubblici aumentino di almeno 20 miliardi di dinari perché gli stanziamenti attuali per questo scopo non sono sufficienti a sostenere la crescita economica in Serbia, mentre le uscite per i trattamenti di fine rapporto nel 2016 saranno probabilmente di oltre 5 miliardi di dinari più elevati rispetto al 2015”, scrive il Consiglio. Come è stato già evidenziato, se si rinunciasse alle misure principali per la riduzione del deficit nel 2016, ovvero il congelamento delle pensioni e degli stipendi, si perderebbe la leva principale non solo per la riduzione del deficit, ma anche per l’adeguamento strutturale delle finanze pubbliche in Serbia, perché il finanziamento statale per gli stipendi e per le pensioni è ancora ben al di sopra dell suo livello sostenibile.
“Un ulteriore problema potrebbe essere il fatto che la razionalizzazione prevista del numero di dipendenti del settore pubblico nel 2015 non è stata ancora pienamente attuata, e quindi, vi è il rischio che non si attui neanche l’anno prossimo”, ritiene il Consiglio Fiscale.
(Beta/Ekapija, 30.08.2015)