Gli Stati membri dell’UE hanno finalmente dato il “via libera” a circa 14,2 miliardi di euro di assistenza finanziaria di preadesione (IPA III) per il periodo 2021-2027. L’aiuto è destinato ai processi di riforma in Serbia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord, Kosovo e Turchia.
“I beneficiari saranno sostenuti nell’attuazione delle necessarie riforme politiche, istituzionali, giuridiche, amministrative, sociali ed economiche per allinearsi ai valori dell’Unione e per adeguarsi gradualmente alle regole, agli standard, alle politiche e alle pratiche dell’Unione”, afferma il Consiglio Ue in una nota.
Il Consiglio sottolinea che sarà prestata particolare attenzione agli sforzi relativi ai settori delle riforme fondamentali (stato di diritto e diritti fondamentali, istituzioni democratiche e riforma della pubblica amministrazione, nonché sviluppo economico e competitività).
Al tempo stesso, si sottolinea che il principio della “quota equa” sarà attuato per garantire che il volume e l’intensità dei finanziamenti tengano conto non solo delle prestazioni dei beneficiari, ma anche delle loro effettive esigenze e capacità. Si prevede inoltre che l’ambito dell’assistenza possa cambiare in caso di “regressione significativa o persistente mancanza di progressi da parte del beneficiario in ambiti di riforma fondamentali”.
Questo pacchetto di sostegno, che sarà applicato retroattivamente dal 1° gennaio 2021, sarà suddiviso per la prima volta secondo priorità tematiche, e non come annunciato a Bruxelles, secondo le singole esigenze dei Paesi.
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