Il ministro degli affari esteri della Serbia Ivica Dacicha dichiarato che la Serbia non consentirà di essere recintata con il filo spinato e di avere le strade chiuse, indicando che il paese potrebbe essere costretto a intraprendere controazioni in caso che l’Unione europea non fosse capace di gestire la crisi dei profughi.
Dacic ha detto che per la Serbia non è accettabile il rientro dei profughi sul suo territorio e che si aspetta una proposta di soluzione definitiva dal Commissario europeo, Johannes Hahn che arriverà questo venerdì a Belgrado.”La Serbia non può permettere di diventare campo di concentramento, recintata con il filo spinato e le strade chiuse. L’Unione europea è capace di gestire questa crisi? Se no, la Serbia sarebbe costretta di introdurre controazioni”, ha detto Dacic alla conferenza stampa a Varsavia dove in qualità del presidente ha aperto la conferenza annuale dell’OSCE.
Inoltre, Dacic ha detto che dopo gli incidenti al confine ungherese, la Serbia ha concordato con l’Ungheria di aprire l’autostrada, però adesso si confronta con il problema che quasi tutte le strade verso la Croazia sono chiuse. “Oggi ho provato a telefonare alla collega Vesna Pusic e chiedere una spiegazione perchè sono chiusi i valichi alla frontiera con la Serbia. Invece dell’Europa senza confini, abbiamo di nuovo l’Europa con la cortina di ferro? Come può un paese europeo proibire il transporto di merci ai paesi vicini?”, si chiede Dacic.
Il ministro degli esteri serbo ha detto che la crisi dei migranti potrebbe distruggere le strutture europee, se l’Ue non reagisse. Secondo Dacic, se i paesi europei avessero utilizzato queste forze militari contro lo Stato Islamico invece che contro i profughi, finora la crisi sarebbe stata risolta.
Inoltre, Dacic ha chiesto se i valori europei sono le bombe lacrimogene, la chiusura delle autostrade edelle frontiere, nonchè ha chiesto una reazione urgente da parte di Brussels. “Solo durante le guerre, le frontiere si chiudevano in Europa. L’Ue si comporta come se questo stesse succedendo in un altro pianeta”, ritiene Dacic.
Dacic, quale presidente dell’OSCE, alla conferenza annuale di questa organizzazione sui diritti umani e democrazia, ha detto che la risposta alla crisi dei migranti non è stata soddisfacente finora.
(RTS, 21.09.2015.)