Crisi diplomatica Serbia-Macedonia: si allenta la tensione

I leader di Serbia e Macedonia hanno concordato, il 23 agosto, di promuovere il dialogo tra i due paesi confinanti e di “sforzarsi congiuntamente” per migliorare i rapporti, all’indomani dell’incidente diplomatico culminato nella richiamata a Belgrado di tutto il personale dell’Ambasciata serba a Skopje.

Il Presidente serbo Aleksandar Vucic e il Primo Ministro della Macedonia, Zoran Zaev, hanno proclamato l’annuncio in una dichiarazione congiunta in cinque punti, in seguito ad una conversazione telefonica.

All’inizio di questa settimana, il personale dell’Ambasciata serba è stato ritirato a Belgrado per consultazioni su quelle che Vucic ha definito “attività di intelligence offensive contro la Serbia. I funzionari macedoni hanno negato la sostanza di tali accuse.

La mossa ha coinciso con la diffusione di notizie secondo cui la Macedonia ha aderito agli sforzi diplomatici per assicurare l’adesione del Kosovo all’agenzia ONU per la cultura UNESCO.

La Serbia non ha riconosciuto l’indipendenza del Kosovo e si oppone ai suoi tentativi di adesione alle organizzazioni internazionali. Il Kosovo, che ha dichiarato l’indipendenza nel 2008, ha chiesto di aderire all’UNESCO nel 2015, ma la sua candidatura non è stata supportata da un numero di voti sufficiente.

Intanto, non si arresta l’ondata di indiscrezioni sui media dei due paesi: Minareport sostiene che l’Ambasciatore statunitense in Macedonia, Jess Baily, è stato direttamente coinvolto nelle intercettazioni dirette a controllare i diplomatici e funzionari serbi. Il sito macedone si riferisce a Baily come ufficiale della CIA “la cui copertura è quella di “Ambasciatore degli Stati Uniti in Macedonia”.

Il quotidiano belgradese Politika cita l’articolo, nel quale si afferma che Bailey “chiese al vassallo locale (il PM macedone) Zoran Zaev di impiegare l’agenzia di intelligence DBK per intercettare diplomatici serbi, tra cui il Presidente Aleksandar Vucic”.

“Jess Baily sta usando un metodo identico a quello usato per rovesciare VMRO-DPMNE, solo che adesso l’obiettivo è la Serbia. Per la Cia, la caduta della Macedonia non è sufficiente. Anche la Serbia deve cadere per rendere completa la proprietà degli Stati Uniti sui Balcani”, scrive Minareport.

(RFE/RL’s Balkan Service, b92, 24.08.2017)

https://www.rferl.org/a/serbia-macedonia-agree-to-mend-ties-diplomatic-spat/28692929.html

http://www.b92.net/eng/news/politics.php?yyyy=2017&mm=08&dd=24&nav_id=102147

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