Nel pieno svolgimento della crisi diplomatica tra Belgrado e Skopje, i media serbi accusano la Macedonia di aver intercettato le comunicazioni dei funzionari serbi.
Le accuse dei media serbi sono rivolte al Primo Ministro macedone Zoran Zaev, responsabile, secondo loro, di aver dichiarato guerra alla Serbia e intercettato le comunicazioni dei funzionari serbi.
Il tabloid filo-governativo serbo Informer è andato in stampa martedì pubblicando in prima pagina un articolo secondo cui i macedoni avrebbero intercettato addirittura il Presidente serbo Aleksandar Vucic, e il servizio segreto macedone sarebbe responsabile di “cooperazione con l’Occidente”.
“Ci sono prove che anche persone di alto livello [in Serbia] sono state intercettate da Skopje”, dichiara Informer.
Il furore mediatico è esoloso a seguito della decisione del governo serbo di ritirare il personale diplomatico dalla Macedonia. Lunedì Vucic ha spiegato che il personale dell’Ambasciata serba è stato richiamato dalla Macedonia dopo che Belgrado ha ottenuto “prove di intelligence molto offensive nei confronti delle istituzioni della Serbia”.
Nelle dichiarazioni di lunedì, sia Vucic che il Ministro degli Esteri serbo Ivica Dacic hanno accusato “potenze straniere” di intromettersi nella vicenda, senza fornire ulteriori dettagli.
Martedì il quotidiano Vecernje Novosti ha accusato gli Stati Uniti di “aiutare nelle intercettazioni dei funzionari dalla Serbia”, mentre il quotidiano serbo Blic ha pubblicato una prima pagina in cui afferma che i servizi segreti macedoni hanno “seguito e intimidito” i diplomatici serbi.
Il tabloid Srpski Telegraf si è spinto anche oltre pubblicando un articolo nel quale accusa Zaev di aver dichiarato guerra alla Serbia, aggiungendo che la Macedonia sta pianificando di sostenere l’adesione del Kosovo all’UNESCO.
Il Kosovo non è riuscito ad assicurarsi il sostegno sufficiente in occasione del voto nel novembre del 2015, ma i funzionari del Kosovo hanno annunciato di stare prendendo in considerazione una rinnovata richiesta di adesione all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.
La Serbia non riconosce la dichiarazione di indipendenza del Kosovo del 2008 e continua a considerare l’ex provincia parte del proprio territorio.
Per quanto riguarda un’altra votazione sull’adesione del Kosovo all’UNESCO, il nuovo governo macedone ha aggiunto che “prenderà in considerazione le posizioni della maggioranza degli Stati membri dell’UE”.
(Maja Zivanovic, Balkan Insight, 22.08.2017)
This post is also available in: English