Crescita del PIL al 3,5% e calo del deficit pubblico

Al giro di boa della prima metà dell’anno è giunto il momento di valutare i risultati conseguiti dall’economia. Gli esperti sottolineano a questo proposito una importante tendenza all’incremento di investimenti, produzione ed esportazione, in conseguenza della quale la previsione per la crescita economica in generale appare più rosea rispetto al passato.  

I dati relativi al bilancio statale attestano un grande passo in avanti rispetto agli anni precedenti. Nella prima metà dell’anno, infatti, il deficit è stato 20 volte minore rispetto a quanto era stato previsto. La curva discendente del debito statale ha preso avvio un anno e mezzo fa nel momento in cui è iniziato il consolidamento fiscale, parallelamente al riordino del bilancio statale. In questo periodo il deficit è diminuito di oltre un miliardo di euro, pari al 3% del prodotto interno lordo.

Inoltre, grazie a tale risultato, la Serbia entra nella listra  dei primi cinque paesi con il deficit più basso nell’Europa. Da dove proviene questo risultato?

“Innanzittutto, sono aumentati i ricavi. Inoltre, c’è stata una riduzione delle spese per circa 19 miliardi. La politica economica rappresenta un processo. Sebbene questi dati siano solo temporanei, costituiscono comunque indicatori significativi del processo, e suggeriscono che la politica economica si trova sulla strada giusta”, ha spiegato il professore Ismail Musabegovic dall’Accademia bancaria di Belgrado.

Su questa strada, la produzione è cresciuta dell’8%, mentre l’esportazione  è aumentata del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel frattempo l’esportazione si è avvicinata all’importazione: “tre anni fa il rapporto tra esportazione e importazione era al 58,5%, mentre oggi è pari quasi al 79%. Tale dato rappresenta un valore record, che la Serbia ha raggiunto grazie al gran numero di aziende estere”, ha chiarito il primo ministro Aleksandar Vucic.

Dopo la ripresa dell’anno scorso, la crescita economica ha persistito nell’accelerazione, e se la più recente previsione stimava la crescita economica al 2,8%, dall’ inizio dell’anno la crescita del PIL è pari al 3,5%, mentre gli stipendi nel settore privato sono aumentati del 8%.

“Se tutto questo dovesse essere confermato, già nel terzo trimestre si potrebbe aprire un dialogo sull’aumento di stipendi e pensioni”, ha detto Musabegovic.

Uno dei problemi chiave da risolvere per rinsaldare questa tendenza in crescita rimangono il debito pubblico, nonostante la diminuzione di 140 milioni di euro, la riforma delle aziende pubbliche e la situzione nelle aziende in ristrutturazione.

(RTS, 02.07.2016.)

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