Cooperazione scientifica tra Italia e Serbia: dal Forum una strategia a lungo termine

La seconda giornata del Forum economico e scientifico tra Italia e Serbia è stata dedicata al confronto tra scienziati di alto livello dei due paesi. 

Nel primo panel, dal tema “Dall’umano alla tecnologia”, la presidente del CNR Maria Chiara Carrozza, il direttore dell’Istituto per l’Intelligenza Artificiale di Serbia Dubravko Culibrk, la professoressa dell’Università di Trento ed esperta di Deep Learning vision Elisa Ricci, la professoressa di genetica umana a Cambridge e ricercatrice allo Human Techpole di Milano Nicole Soranzo, il professore di genetica molecolare all’Università di Belgrado Goran Jovanovic e il professore di automazione e robotica Kosta Jovanovic hanno dialogato sulle esperienze di cooperazione tra ricercatori internazionali e sulla possibilità di sviluppare modelli capaci di trasferire i risultati e le metodologie di ricerca anche nei paesi partner meno strutturati. Italia e Serbia sono paesi che entrambi soffrono una drammatica fuga dei migliori cervelli ed è per loro essenziale sviluppare formule di cooperazione che non replichino il vampirismo delle intelligenze messo in atto da molti paesi leader mondiali della ricerca scientifica e tecnologica ma che, al contrario, promuovano un modello di disseminazione dei risultati. A tal proposito il professor Kosta Jovanovic ha evidenziato quanto per lui sia stato di ispirazione l’incontro con il professor Bruno Siciliano dell’Università di Napoli “Federico II”, riferimento mondiale nel campo della robotica, il quale ha scelto di sviluppare a Napoli le sue ricerche, dimostrando che era possibile raggiungere risultati di eccellenza anche nel paese d’origine. 

Nel secondo panel, dal titolo “Dalla ricerca fondamentale a quella applicata”, il professore dell’Università di Bologna e presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Antonio Zoccoli, il professore di dfisica quantistica Aleksandar Bogojevic, il professore di microbiologia dell’Università di Napoli Danilo Ercolini, il direttore dell’Istituto Biosens Vladimir Crnojevic, l’esperta per il trasferimento tecnologico dell’AREA Science Park di Trieste Martina Terconi e Jasmina Grbovic dell’Istituto di scienze nucleari “Vinca” di Belgrado hanno cercato di definire un terreno comune entro cui sviluppare progetti di ricerca paritari e capaci di portare benefici reciproci ai paesi coinvolti e a rispondere adeguatamente alle esigenze e alle aspirazioni dei ricercatori 

Negli interventi conclusivi, la ministra della ricerca scientifica di Serbia Jelena Begovic ha ribadito l’impegno a realizzare le condizioni affinché il suo paese diventi “un esportatore di conoscenza e non di cervelli”, mentre il ministro dell’Educazione Branko Ruzic ha elencato gli interventi per rafforzare i percorsi scolastici nell’area delle scienze matematiche, naturali, tecnologiche e informatiche sin dai primi gradi dei percorsi formativi. La ministra italiana dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini ha presentato l’insieme delle aree di intervento di rilievo individuate dai suoi indirizzi e rimarcato le aree che già vedono una stretta collaborazione tra Italia e Serbia, quali l’Intelligenza Artificiale, la genetica, l’agritech, con l’auspicio di definire ulteriori ambiti di ricerca congiunta e di sviluppare meccanismi di reciproco interscambio di ricercatori e studenti. 

Prima di unirsi al Forum i ministri presenti di Serbia e Italia hanno tenuto incontri bilaterali al termine dei quali hanno sottoscritto un Memorandum d’intesa per la cooperazione in ricerca e innovazione: un accordo quadro che intende migliorare ancora di più la cooperazione a livello di istruzione, scienza, sviluppo tecnologico e innovazione. Successivamente, i Ministri hanno assistito alla firma di una Dichiarazione Congiunta nei settori dell’istruzione superiore, della scienza, della cultura e dell’arte tra l’Ambasciata della Repubblica Italiana a Belgrado e le Università statali serbe di Belgrado, inclusa l’Università delle Arti, Nis, Novi Sad e Kragujevac. 

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