Il conflitto tra l’amministrazione americana e la società cinese Huawei non avrà alcun un impatto negativo sugli utenti dei servizi Huawei in Serbia, ha dichiarato la Sottosegretaria di Stato al Ministero delle Telecomunicazioni, Tatjana Matic.
Dopo l’annuncio iniziale, dove si affermava che Google avesse deciso di interrompere tutti i legami con la Huawei, il colosso americano ha dichiarato di continuare la cooperazione con la società cinese, almeno nei prossimi 90 giorni.
“Il conflitto non influenzerà la nostra cooperazione con la Cina, che è una cooperazione perenne e che fa parte dell’iniziativa “Belt and Road”, ha detto la Matic questo mercoledì, affermando che la Serbia sta addirittura progettando di migliorare la cooperazione con Huawei.
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La segretaria di Stato sottolinea che le relazioni tra le due grandi potenze, la Cina e gli Stati Uniti, si stanno rovesciando sulla società cinese, ma ritiene che questo conflitto sarà di breve termine e transitorio.
“Huawei” è uno dei più grandi marchi in Serbia. E non ci aspettiamo che i consumatori vengano danneggiati in alcun modo”, afferma la Matice aggiunge “questa azienda cinese ha contratti di cooperazione con oltre 40 paesi, di cui 23 paesi dell’Unione europea, per cui se fosse una situazione seria si dovrebbero preoccupare anche loro”.
La multinazionale giapponese Panasonic ha deciso di sospendere la consegna di alcuni componenti al produttore cinese Huawei, dopo che gli Stati Uniti hanno introdotto alla società delle restrizione sulle esportazioni. Secondo il sito “Nikkei Asian Review“, i componenti in questione sono collegati agli smartphone.
Precedentemene, il produttore britannico di chip ARM ha annunciato di rispettare le decisioni statunitensi con le quali è stato bloccato l’accesso a Huawei alla tecnologia americana. Huawei, come la Apple e Chalk, utilizzano gli schemi di sviluppo del processore ARM per alimentare i propri smartphone.
BBC in data odierna, ha riferito che ARM, di proprietà della Softbank giapponese, ha ordinato a tutti i dipendenti di sospendere tutti i contratti attivi con Huawei, dopo che gli Stati Uniti hanno aggiunto questa società alla loro “lista nera” di società con le cui gli USA non dovrebbero fanno affari.
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