Con gli annunci della candidatura del Kosovo all’Unesco, sono state aperte allo stesso tempo alcune nuove tematiche. “La partecipazione del Kosovo all’Unesco è una scorciatoia verso l’Organizzazione delle Nazioni Unite oppure si tratta di un tentantivo di creare la nuova identità culturale? Belgrado dovrebbe convincere i paesi membri dell’Unesco che la decisione sull’adesione del Kosovo sarebbe sbagliata. La partecipazione del Kosovo all’Unesco non sarebbe possibile senza sostegno di serbi nel parlamento kosovaro, viene indicato dall’ex deputata del parlamento kosovaro”, Rada Trajkovic.
“Quelli che prima distruggevano, ora vorebbero proteggere l’eredità culturale in Kosovo e Metohija. Il danno causato ai monumenti in Kosovo, non dovrebbe essere premiato dalla partecipazione all’Unesco. L’entrata del Kosovo all’Unesco sarebbe una sconfitta grave”, ritiene l’analitista e giornalista di Pristina, Zivojin Rakocevic.
Dall’altra parte, Pristina crede che avrà la maggioranza necessaria per entrare nell’Unesco, visto che da 58 paesi membri del consiglio 33 hanno riconosciuto l’indipendenza di Kosovo.
Se il Kosovo entrasse all’Unesco, questo dovrebbe essere ratificato dal parlamento kosovaro. L’ex deputata, Rada Trajkovic considera che Kosovo non potrebbe diventare un membro dell’Unesco senza i voti dei deputati serbi in parlamento kosovaro. Inoltre, secondo il piano di Ahtisaari, Pristina non potrebbe intraprendere nessune attività relative all’eredità serba culturale e storica senza il consenso della Chiesa ortodossa serba.
(RTS, 29.07.2015.)