Se i colloqui tra Coca-Cola e l’imprenditore croato Ivica Todoric circa l’acquisizione della fabbrica di acqua Jamnica sortissero un effetto positivo, la Coca-Cola si accaparrerà una quota pari al 60% nel mercato croato delle acque minerali ed una quota del 20% del mercato serbo dell’acqua in bottiglia.
Coca-Cola è arrivata in Serbia nel 2005, a seguito dell’acquisizione del 100% della società di acqua Vlasnika, che produce la famosa marca di acqua in bottiglia Rosa. L’anno scorso, Rosa possedeva una quota del 15,7% nel mercato serbo.
Fino a quando Todoric non ha cominciato ad avere gravi difficoltà finanziarie, il mercato croato dell’acqua minerale e delle bevande non alcoliche rappresentava una fortezza inespugnabile da conquistare per la Coca-Cola. In Europa orientale, la Coca-Cola è il leader assoluto, ma, a quanto pare, alcuni operatori del mercato possono fare ancora meglio di questo gigante aziendale. L’azienda di bevande di Todoric, Jamnica, era uno di loro. La sua acquisizione da parte della Coca-Cola rappresenta un affare costoso, in quanto il valore di borsa di Jamnica ammonta intorno ai 500 milioni di euro.
Nel 2008, Todoric ha acquistato una quota del 70% della società agricola Nova Sloga, proprietaria della società dell’acqua Mivela, pagandola 4 milioni di euro e impegnandosi ad investirne altri 11. Anche Miroslav Miskovic aveva espresso interesse ad acquisire Mivela, ma la sua offerta era risultata troppo bassa per l’azienda (3,3 milioni di euro).
Se il contratto tra Coca-Cola e Todoric fosse chiuso con successo, l’azienda americana diventerà portatrice esclusiva dei diritti di usare l’acqua minerale dalla sorgente nei pressi Trstenik. Mivela ha attualmente 80 dipendenti e il suo fatturato nel 2015 è stato pari a 2 miliardi di dinari, mentre l’utile netto si è attestato sui 26 milioni di dinari. Agenti di borsa sostengono che Mivela è una società in rapida crescita il cui mercato potrebbe raggiungere i 10 milioni di euro.
Gli stranieri possiedono il 50% del mercato delle acque minerali serbo. Un quarto del mercato appartiene a Knjaz Milos, di proprietà del fondo di investimento Mid Europa Partners. La società Minaqua, la cui quota di mercato rappresenta il 17,5%, è interamente di proprietà di una società registrata alle Isole Vergini Britanniche, denominata Global Water Investment Group, di proprietà della famiglia Bogicevic, di Novi Sad. Nel 2015, Minaqua ha generato 2 miliardi di dinari di profitto. Tuttavia il loro profitto era molto più grande di Mivela (380 milioni di dinari). Il valore della società è stimato intorno ai circa 40 milioni di euro.
La società Ekstra-Pet possiede solo il 50% di Voda Vrnjci, mentre la quota di maggioranza di Heba, di Bujanovac, è stata venduta a Nektar nel 2008. Prolom è l’unica azienda in Serbia ad essere stata acquistata da suoi lavoratori. Jazak è di proprietà dell’Industria petrolifera della Serbia (NIS).
Il Direttore dell’Associazione serba delle aziende di acqua minerale aziende, Branka Serovic, sostiene che la legge di concessione non viene ancora applicata nel settore delle acque minerali. Secondo questa legge, le autorità statali sono autorizzate a concludere contratti individuali, dai venti ai trent’anni, con i produttori di acqua minerale, proprio come nella UE. Per il momento, alle aziende dell’acqua in Serbia vengono concessi diritti di sfruttamento validi soltanto per un periodo di 5 anni.
Secondo l’esperto di economia Neda Vidovic, non aderendo alla Legge sulla concessione nel settore delle acque minerali, lo Stato sta perdendo 70 milioni di euro l’anno.
(eKapija, 02.03.201)
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