Uno dei più importanti scrittori italiani contemporanei. Claudio Magris, ha presentato a Belgrado la traduzione del suo testo più recente, “Non luogo a procedere”, pubblicato in Serbia da Arhipelag.
Magris è stato a Belgrado ospite del sesto Festival della Letteratura Europea, attualmente in corso. La casa editrice serba Arhipelag ha pubblicato gran parte dell’opera del celebre scrittore italiano, inclusi “Danubio: un viaggio sentimentale dalle sorgenti al Mar Nero”, “Illazioni su una sciabola”, “Microcosmi” e “Un altro mare”.
Per il suo ultimo libro “Non luogo a procedere” Magris ha colto l’ispirazione dall’idea utopica del professor Diego de Henriquez, che spese la sua esistenza a raccogliere armi per il suo personale museo della guerra. Il libro è una storia di amore e di resistenza, di guerra e oblio, di persone che si rifiutano di uccidere e di coloro che hanno ucciso senza essere mai puniti. La storia si svolge negli ultimi due anni della seconda guerra mondiale, in una fabbrica di Trieste usata come campo di concentramento con l’unico crematorio operante in Italia.
“Nessuno a Trieste ne ha voluto parlare per lungo tempo, nemeno una famiglia antifascista come la mia. Sembrava che volessero cancellarlo dalla loro mente…” ha detto Magris in conferenza stampa, che si è mostrato molto consapevole di come la letteratura e gli scrittori possono influenzare i loro lettori.
“La letterature può indirettamente esserci di insegnamento e farci sentire qualcosa, aiutarci a cambiare. Devo tanto a tanti libri e autori che mi hanno insegnato ad essere più aperto. Comunque non basta scrivere un libro per pensare che il problema sia stato risolto”.
Magris ha anche aggiunto che non dovremmo dimenticarci che alcuni tra i più grandi scrittori del Novecento sono stati fascisti, nazisti o stalinisti. “Ad esempio, quando Pirandello inviò a Mussolini un telegramma in cui gli manifestava il suo appoggio a seguito dell’omicidio di Giacomo Matteotti, dobbiamo renderci conto che, per quanto noi lo rispettiamo come scrittore, la sua cameriera forse capiva più di politica che lui. Vi sono casi simili che si possono ritrovare nelle guerre iugoslave”.
“Io credo che ci troviamo nella Quarta Guerra Mondiale. La terza Guerra Mondiale si è conclusa con la sconfitta del Comunismo e la vittoria dell’Occidente. Ora, tutti combattono contro tutti, ma nessuno sa contro cosa stia combattendo. Quando gli Stati Uniti finanziano la guerra all’ISIS, nessuno sa davvero quali sono le vere ragioni. . Qualcosa di simile accadde durante la Prima Guerra Mondiale: anche allora la gente si illudeva che sarebbe stata l’ultima guerra e che le questioni relative alle frontiere sarebbero state definitivamente risolte. Col senno di poi si è capito che è stato solo un enorme massacro”, ha proseguito Magris.
L’Europa sta ancora giocando con il fuoco
La principale eroina dell’ultimo romanzo di Magris è la figlia di un afro-americano e di una donna giamaicana di Trieste, entrambi provenienti da nazioni che hanno vissuto l’esperienza dell’isolamento e hanno pagato un tragico prezzo alla xenofobia e al razzismo. Nonostante le lezioni del passato, questi sentimenti non sono mai stati sradicati e oggi riemergono all’interno della crisi dei migranti dall’Africa, dal Medio Oriente e dall’Estremo Oriente. Questo può essere il più grande problema dei nostri giorni. In aggiunta ai problemi e alle forme di opposizione su base etnica (per esempio c’è chi dice che in Lombardia dovrebbero vivere solo i lombardi, immaginiamo poi cosa pensano dei neri), questi migranti rischiano poi di venire respinti con l’argomento che il loro numero è troppo elevato. Si tratta di un grande problema che la gente spesso è tentata di risolvere con il razzismo. L’Europa sta giocando con il fuoco e le conseguenze potrebbero costarci carissimo” avvisa lo scrittore, che è anche commentatore politico sul quotidiano Corriere della Sera.
(Politika, 28.06.2017)
http://www.politika.rs/sr/clanak/383890/Nalazimo-se-u-Cetvrtom-svetskom-ratu
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