I cittadini stanno diventando sempre più cauti nel chiedere prestiti alle banche, e lo stesso vale per le imprese.
L’attività creditizia delle banche nel primo trimestre di quest’anno, osservata su base annuale, ha continuato a rallentare, secondo l’analisi delle tendenze dell’attività creditizia in questo periodo condotta dalla Banca Nazionale di Serbia (NBS).
La NBS sottolinea che questa tendenza è stata influenzata dall’elevata base dell’anno precedente, dalla scadenza dei prestiti dai programmi di garanzia e dall’aumento dei tassi d’interesse nelle condizioni delle politiche monetarie restrittive della Banca Nazionale e della Banca Centrale Europea.
Per quanto riguarda i prestiti al dettaglio, la loro crescita su base annua è ulteriormente rallentata al 4,4% a marzo, rispetto al 6,3% della fine del 2022; secondo la banca centrale, ciò è dovuto alla minore domanda di prestiti a causa dell’aumento dei tassi di interesse e dell’elevata base di partenza dell’anno precedente.
In termini nominali, i prestiti al dettaglio concessi a marzo sono stati pari a 1.448,3 miliardi di dinari (circa 12,2 miliardi di euro), che rappresentano il 46,8% delle richieste di credito delle banche da parte del settore non monetario, o il 19,8% del prodotto interno lordo (PIL).
D’altra parte, l’importo dei prestiti concessi per l’edilizia abitativa è aumentato di 1,4 miliardi di dinari e la loro crescita su base annua a marzo è stata dell’8%, per cui la quota dei prestiti per l’edilizia abitativa sul totale dei prestiti alle famiglie nel primo trimestre è aumentata di 0,1 punti percentuali, raggiungendo il 40,4% a marzo, mentre la quota dei prestiti in contanti ha raggiunto il 43,7%, lo stesso valore della fine del 2022.
I prestiti concessi alle imprese hanno continuato a rallentare su base annua nel primo trimestre, scendendo al 2% a marzo, dal 7,1% di dicembre dello scorso anno, e nei primi tre mesi sono diminuiti di 12,5 miliardi di RSD, ovvero dello 0,8%. In base alle finalità, nel primo trimestre i prestiti per gli investimenti sono diminuiti maggiormente, di 6,5 miliardi di dinari, seguiti dai prestiti per la liquidità e il capitale circolante e dai prestiti non classificati, con una diminuzione di 3,6 miliardi di dinari ciascuno.
(Dnevnik, 08.06.2023)
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